Cibo identitario della Sardegna, presentato il volume
Il lungo lavoro, durato oltre un anno, è stato portato avanti dall’antropologa Alessandra Guigoni
Di: Antonio Caria
Oltre un anno di lavoro di ricerca storica e sul campo, in giro per tutta l’isola, portato avanti dall’antropologa Alessandra Guigoni per conto dell’Isre e raccolto nel volume “Cibo identitario della Sardegna-Territori, tipicità e tradizionalità in cucina-Ricette e Menu”.
Un progetto, come ha dichiarato il il Presidente dell’istituto Giuseppe Matteo Pirisi “fortemente voluto dall’Isre” e “che nasce nell’ottica di una conservazione di un bene prezioso: la nostra memoria enogastronomica. Il risultato è qualcosa che mancava, nel puzzle che recupera la mappa della nostra identità: un utile e innovativo ricettario con gli ingredienti delle più prelibate pietanze sarde, garantito dal bollino di qualità apposto dall’Isre, che non solo rivela i segreti della cucina sarda, ma finalmente ne spiega i significati antropologici più profondi”.
La ricerca ha riguardato sia l'indagine etnografica, condotta in più di cinquanta località della Sardegna, sia una ricerca di carattere archivistico e storico per cercare di ricostruire le origini di alcune ricette fondamentali.
Un ebook, con circa 350 ricette, tra cui una cinquantina storiche, tratte da fonti dei secoli XVIII, XIX e della prima metà del Novecento e il volume a stampa con un centinaio di ricette identitarie, suddivise per areali.
Quasi ogni ricetta, con ingredienti e preparazione, ha una introduzione teorica in cui non mancano le citazioni letterarie, con ampio spazio a Grazia Deledda, e le informazioni e curiosità proprie della cultura gastronomica. Una trentina di foto a cura di Arianna Giuntini arricchiscono entrambe le pubblicazioni.
“Il ricettario è stato costruito attraverso mesi di interviste e questionari alle anziane e agli anziani – ha sottolineato la professoressa Guigoni -. In alcuni casi depositari di saperi e di pratiche culinarie molto importanti, di ricette identitarie e tradizionali, che oltre ad avere una valenza culturale e legata alla memoria storica si prestano a una importante valorizzazione in chiave di turismo gastronomico. È stata una ricerca complessa, ma il risultato è un manuale che potrà nutrire, oggi e in futuro, la nostra identità”.
L’obiettivo è far conoscere l'enorme patrimonio gastronomico isolano, valorizzandolo e auspicando che la ristorazione adotti il ricettario, output della ricerca, per rilanciare piatti della memoria e dell'identità che stanno scomparendo dai menù.