Oristano

Programma Nazionale Esiti 2018: l'ospedale San Martino tra le eccellenze nazionali

A dirlo è il rapporto Agenas

Programma Nazionale Esiti 2018: l'ospedale San Martino tra le eccellenze nazionali

Di: Antonio Caria


L’ospedale San Martino di Oristano è tra le eccellenze nel trattamento della frattura del collo del femore sui pazienti sopra i 65 anni e raggiunge ottimi risultati nella colecistectomia laparoscopica e nella cura di infarto e ictus. 

A rivelarlo sono i dati del Programma Nazionale Esiti (Pne) 2018 stilato dall’Agenas, agenzia del Ministero della Salute.

primo brillante risultato lo ottiene l’area osteomuscolare: come attestato dall’ultimo rapporto Agenas, riferito ai dati del 2017, nel reparto di Ortopedia dell’ospedale San Martino diretto dal dottor Giovanni Andrea Ruiu, ben l’80,67% dei 193 interventi chirurgici per ricomporre la frattura su pazienti over 65 è stato eseguito entro due giorni, contro una media italiana che si ferma al 64,74 per cento.

“Abbiamo organizzato un percorso che ci consente di poter portare quanto prima il paziente in sala operatoria, e questo grazie alla collaborazione di Pronto Soccorso, Radiologia, Anestesia e Rianimazione, Cardiologia, Laboratorio Analisi e dell’intero blocco operatorio: ciascuno ha un suo ruolo importante nell’accelerare i tempi dell’intervento. Si tratta di un percorso complicato, che richiede un impegno aggiuntivo, ma se abbiamo confermato questo importante traguardo, con ricadute importanti sulla qualità e l’aspettativa di vita dei nostri pazienti, il merito va a una molteplicità di soggetti”, queste le parole di Ruiu.

Livelli standard di qualità molto alti riguardano anche l’Unità operativa di Chirurgia generale, per ciò che riguarda gli interventi di colecistectomia laparoscopica con degenza operatoria inferiore a tre giorni (87,75%).

Sopra la media nazionale anche la percentuale di pazienti trattati entro due giorni con angioplastica coronarica (PTCA), un intervento mininvasivo finalizzato a dilatare le arterie coronariche per ripristinare un adeguato flusso sanguigno ed evitare l'infarto. In questo caso, la tempestività dell'intervento è fondamentale per migliorare gli esiti di cura è del 59,55%.

Positivo anche l’indicatore relativo alla mortalità a 30 giorni dei pazienti colpiti da ictus ischemico. A Oristano si registra una mortalità a 30 giorni del 9,90 per cento.

Buona percentuale anche per quanto riguarda i tagli cesarei sul totale dei parti. 23,57 per cento.

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