PHOTO
“Centinaia di adempimenti burocratici che sottraggono tempo e risorse finendo per paralizzare le opere, col rischio di vedersi ritirati 3 miliardi di euro. Un progetto stradale in Sardegna richiede fino a 40 pareri dovuti, che coinvolgono altrettanti Enti, a cui si aggiungono quelli necessari in corso d’opera. Il risultato è che - tra aggiornamenti progettuali richiesti, intoppi burocratici, cambi normativi e interlocuzioni varie - il tempo medio per la realizzazione di un tratto di strada è di 15 anni. Una situazione non più sostenibile per una regione che sconta un tasso di mortalità sulle strade superiore alla media nazionale a causa della percentuale di incidenti gravissimi”.
Per queste ragioni l’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Roberto Frongia, ha scritto una lettera ai due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. A suo modo di vedere, “La richiesta di commissariamento di 10 tra le più importanti strade dell’Isola è l’ultima spiaggia, l’unico modo che abbiamo per mettere fine a una situazione da assurda, che penalizza il trasporto delle persone e delle merci. Oggi in Sardegna paghiamo con la vita la negligenza di chi non comprende il dramma che si consuma nelle nostre strade”.
La missiva è solo l’ultima di una serie di note formali che in queste settimane hanno riguardato l’attività dell’Assessorato. La prima richiesta di incontro al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, risale 12 giugno mentre la prima richiesta di Commissariamento è del 19 giugno e il nuovo sollecito il 27 giugno.
“Sulla necessità di dare risposte chiare e immediate all’annoso problema della sicurezza stradale, a cui è così strettamente legato il dramma dei cantieri perenni e delle opere incompiute, c’è una convergenza tale che il Governo non può più permettersi di rimanere in silenzio”, ha aggiunto l’Assessore.
“Non possiamo correre il rischio che la macchina burocratica rallenti il corso della richiesta di commissariamento, nata sulla base della drammatica situazione delle opere (gran parte delle quali in campo ad Anas), a cui è legato il rischio di perdita dei finanziamenti – ha rimarcato Frongia - I ritardi che scontano alcune tra le opere più importanti della viabilità sarda oltre ad aggravare il deficit infrastrutturale del territorio finiscono per acuire l’incidentalità delle strade. Ho il dovere di fare il possibile per evitare che sulle strade sarde scorra altro sangue e sono convinto che ogni cantiere chiuso sia una garanzia in più in questo senso. La richiesta di essere io stesso nominato Commissario – ha concluso – è dettata esclusivamente dalla volontà di accelerare quanto più possibile i lavori con l’obiettivo di garantire la sicurezza stradale in una regione martoriata da disagi e incidenti gravissimi”.