Il giardino di Lu: un’immensa distesa di colori per ricordare Luena
“Ho cominciato a piantare i tulipani nel 2016, lo stesso anno in cui è andata via mia figlia, il tulipano era il suo fiore preferito”
Di: Sabrina Cau
Pimentel, un paese di 1200 abitanti nel sud Sardegna, ci regala una splendida oasi colorata da 200mila tulipani. Un bellissimo omaggio alla memoria di Luena voluto da sua madre Maria Fois Maglione, insegnante di storia dell’arte e disegno in pensione, che vuole ricordare con la meraviglia dei fiori sua figlia strappata alla famiglia, a soli 37 anni, da una patologia che sconvolge la vita di molte donne: il tumore ovarico. In Italia questa neoplasia colpisce circa 5.200 donne ogni anno e 49.000 sono le donne che ci convivono.
Fondando l’associazione “Il giardino di Lu”, Maria ha cercato di trasformare l’immenso dolore per la sua perdita in qualcosa che potesse ricordarle quel sorriso che tanto amava: uno stupendo tappeto di fiori. In brevissimo tempo è riuscita a creare dal nulla una distesa di sfumature variopinte che conquistano nell’immediato tutti i visitatori. I tulipani possono essere raccolti e portati a casa con il bulbo, in cambio di una piccola donazione per sostenere e finanziare la ricerca contro il cancro alle ovaie e, dare una speranza alle altre donne che lottano contro la malattia.
“Ho cominciato a piantare i tulipani nel 2016, lo stesso anno in cui è andata via mia figlia, ma volevo solo confondere il mio dolore riempiendo di significato tutto ciò che mi circondava e mi sono dedicata a tutte le cose che a lei piacevano, il tulipano era il suo fiore preferito” confida Maria ai microfoni di Sardegna Live.
“Luena era solare, sorrideva sempre e anche quando è stata male non ha mai pianto. Non parlava mai della sua malattia e non voleva far pesare la sua situazione a nessuno, nonostante tutto riusciva a trasmettere solo gioia e serenità. Soltanto una volta mi ha detto: «mamma ho paura di non riuscire a farcela»”, aggiunge con la voce rotta dall’emozione.
“Il giardino di Lu è nato in modo quasi magico – continua – ho iniziato piantando cinquemila bulbi, poi mi hanno seguito mio marito e i miei figli perché vedevano quanto stavo male e volevano assecondarmi. Hanno fatto quello che io gli ho chiesto di fare solo per starmi vicino e aiutarmi a reagire”
Quei cinquemila bulbi sono diventati, in breve tempo, 200mila e hanno reso possibile donare 60.000euro alla ricerca.
“Inizialmente non avevamo in mente un progetto del genere, poi man mano che siamo andati avanti, le situazioni e le persone si sono presentate davvero come per magia. Sono arrivate le mie amiche volontarie, tutte donne di Pimentel e dei paesi vicini, che curano il giardino con amore e dedizione. Abbiamo l’aiuto di tutto il paese: il muratore, il falegname, la sarta, chiunque è felice di contribuire a rendere il giardino di Lu sempre più bello. Un grande ringraziamento va a tutti loro, non avrei mai potuto fare da sola”.
Il giardino di Lu è davvero il miracolo che Luena Mirai e sua madre sono riuscite a compiere. Luena desiderava tanto avere un bambino e, quando ha scoperto il tumore ovarico, ha rifiutato l’asportazione totale suggerita dai medici perché non avrebbe mai voluto rinunciare al suo sogno e a quello del marito di stringere tra le braccia il loro bimbo. Ma, se potesse vedere il giardino, sarebbe felice e orgogliosa di aver realizzato un altro sogno: un pezzettino di paradiso accanto alla sua mamma e alla sua famiglia.
“Prima ero molto credente adesso anche la fede si è affievolita e spesso mi manca – ci rivela Maria - mi faccio molte domande e ho sensi di colpa, ma penso che se lei dovesse vedere il giardino di Lu dall’alto, sarebbe una ragazza felicissima perché lei mi ammirava anche quando era qui sulla terra e, sono certa, che mi ammirerebbe ancora di più per questo mio omaggio”.
Il giardino di Lu è aperto per tutti. L’8 maggio, giornata mondiale sul tumore ovarico, in ricordo di Luena e di tutte le donne, si terrà anche un importante evento di sensibilizzazione.
Salutiamo Maria con la consapevolezza di aver conosciuto una persona speciale e la certezza che il suo giardino sia davvero un luogo incantato, capace di dare speranza a tante donne che stanno lottando contro un tumore aggressivo e silenzioso, considerato il più letale tra i tumori ginecologici.