Cagliari

Infermiera arrestata a Milano: “Non risulta essere iscritta all’albo professionale”

Il presidente dell’Ordine degli Infermieri e delle Professioni Infermieristiche Pierpaolo Pateri: “Se tale dato venisse confermato, costei eserciterebbe la professione infermieristica al di fuori delle norme vigenti in materia”

Infermiera arrestata a Milano: “Non risulta essere iscritta all’albo professionale”

Di: Antonio Caria


“La notizia apparsa sugli organi di stampa di un presunto furto perpetrato da una infermiera cagliaritana in concorso con un noto cantante, impone all’Ordine degli Infermieri di svolgere i doverosi e più opportuni approfondimenti, anche se, a prima vista, non sembra da quanto trapelato che la condotta posta in essere dall’interessata possa in alcun modo essere ricollegata alla sua attività lavorativa”.

È quanto afferma Pierpaolo Pateri, presidente dell’Ordine degli Infermieri e delle Professioni Infermieristiche di Cagliari, secondo cui però da un primo controllo, sembrerebbe che la persona in questione non risulti iscritta all’Albo degli Infermieri della provincia di Cagliari.

“Se tale dato venisse confermato, –aggiunge Pateri – costei eserciterebbe la professione infermieristica senza il requisito dell’iscrizione all’Albo e quindi al di fuori delle norme vigenti in materia” 

 “Questo Ordine – rimarca il Presidente – provvederà a svolgere gli approfondimenti dovuti e, qualora le notizie fornite dovessero trovare conferma, a porre in essere ogni più opportuna iniziativa nelle competenti sedi, seguendo la strada che lo stesso ministro della Salute Giulia Grillo ha indicato (“Pugno duro contro l’abusivismo professionale”, sono state le sue recenti parole), sia nei confronti dell’infermiera, sia di chi ha permesso che una persona non in regola con la legge esercitasse e svolgesse ruoli perfino di tutor e di coordinamento”.

 “Agli infermieri spettano, oggi, compiti primari nei confronti degli assistiti e a loro la vigente normativa assegna piena responsabilità, anche a livello di colpa lieve e grave, nonché compiti e garanzie sulle quali deve vegliare l’Ordine, ente sussidiario dello Stato. Quest’ultimo – conclude Pateri – non può accettare che sia gettato discredito su una professione di cui fanno parte oltre 450 mila professionisti che quotidianamente assistono le persone che si affidano ai servizi sanitari e che nel farlo tengono alto il nome degli infermieri”.

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