Stintino

Festa del 2 giugno. “La Repubblica italiana esempio di democrazia”

Il vicesindaco Angelo Schiaffino: “La guerra porta morte e dolore ed è anche distruzione della società civile”

Festa del 2 giugno. “La Repubblica italiana esempio di democrazia”

Di: Antonio Caria


“I nomi riportati sulla lapide sono quelli dei nostri caduti, i nostri giovani partiti in guerra e non più tornati. Oggi, 2 giugno, ricordiamo la nascita della Repubblica che l'Italia scelse con un suffragio universale. Gli italiani scelsero a maggioranza un processo democratico che portò alla nascita della Costituzione, ai valori della Nazione e del Tricolore, utilizzati come esempio per altre democrazie nate dopo la nostra”.

Queste le parole pronunciate oggi dal vicesindaco di Stintino, Angelo Schiaffino, nel suo breve discorso al monumento dei caduti, in piazza del Municipio, in occasione della Festa della Repubblica.

Davanti al pubblico, alle autorità militari, ai rappresentanti della Confraternita della Beata Vergine della Difesa con il priore Eugenio Denegri, l'amministrazione comunale ha deposto, anche quest'anno, una corona d'alloro in memoria degli stintinesi caduti in guerra. A benedire monumento e corona quindi è stato il parroco di Stintino, don Andrea Piras.

“Dal 2007 – così ancora Schiaffino – celebriamo questa ricorrenza per non dimenticare che la guerra porta morte e dolore ed è anche distruzione della società civile”.

Dopo l'alza bandiera, con la partecipazione dei ragazzi delle scuole medie e dei barracelli, la Banda Luigi Canepa, che ha anche intonato l'inno di Mameli e il Silenzio, si è esibita con l'esecuzione di La Fedelissima, Giocondità, La ritirata, Marcia dell'Aeronautica, 4 Maggio, Parata di eroi, Parata degli arditi.

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