Uta

“Detenuti pericolosi, ingestibili, aggressioni all’ordine del giorno”. L’allarme della Uil-Pa Polizia Penitenziaria

Una situazione ormai al collasso, Michele Cireddu: “Se il carcere di Uta ha il triste primato del numero di eventi critici nella Penisola occorre una urgente riflessione”

“Detenuti pericolosi, ingestibili, aggressioni all’ordine del giorno”. L’allarme della Uil-Pa Polizia Penitenziaria

Di: Alessandro Congia


Casa circondariale Cagliari-Uta, concentrazione di detenuti ingestibili, episodi ripetuti di aggressione a danno degli Agenti. La Uil-Pa avverte: ”Se non si allontanano i detenuti facinorosi si vanificano gli sforzi del personale che cerca di assicurare i dettami costituzionali”.

La circolare esplicita ed inequivocabile del capo del Dipartimento Basentini che impone il trasferimento entro 24 ore dei detenuti che si rendono responsabili di aggressioni a danno degli Agenti di Polizia Penitenziaria, nel carcere di Uta sembra solo un enunciazione priva di riscontri pratici. 

Duro il commento del  segretario generale della Sardegna, Uil-Pa Polizia Penitenziaria Michele Cireddu, (nella foto in alto), che sottolinea con forza:  ”Sono ormai troppi i detenuti aggressivi che il Dipartimento ha assegnato nel carcere cagliaritano – dice Cireddu - gli ultimi episodi hanno visto protagonista un detenuto, già noto per aver messo in atto episodi di violenza a danno del personale in altri Istituti, che ha per l'ennesima volta aggredito due poliziotti i quali, con non poche difficoltà, sono riusciti a contenerne la furia aggressiva. Lo stesso detenuto in precedenza aveva già aggredito un altro Agente, di conseguenza se è vero com'è vero che la circolare del Capo del Dipartimento non lascia dubbio ad interpretazioni, non comprendiamo il motivo per il quale nell'Istituto cagliaritano non venga attuata. Il carcere cagliaritano negli ultimi mesi ha intensificato esponenzialmente le attività trattamentali, finalmente si nota una partecipazione attiva anche della società esterna che sta investendo sulle attività del carcere ma se continuano ad essere allocati detenuti facinorosi, con problemi psichiatrici ed ingestibili, si sta vanificando ogni utile tentativo per migliorare le condizioni dell'Istituto che potrebbero andare sia a vantaggio del personale, che degli stessi detenuti ed ovviamente della società esterna relativamente alla lotta per l'abbattimento della recidiva. E' davvero surreale: l'Amministrazione emana circolari con l'intento di garantire la presenza dello Stato nei penitenziari ma paradossalmente non le applica e mette il personale nell'impossibilità di svolgere il proprio mandato istituzionale. 

Se il carcere di Uta ha il triste primato del numero di eventi critici nella penisola occorre una riflessione: la scelta del Dipartimento di ammassare un numero elevato di detenuti psichiatrici, insieme ad altri che si sono resi responsabili di gravi disordini negli altri Istituti, di certo non aiuta a migliorare la statistica.

Nel frattempo continuano a giungere detenuti dalla penisola ingestibili, il Dipartimento anzichè trovare valide soluzioni ha ben pensato di trasformare la Sardegna in una regione "contenitore di soggetti ingestibili" e continua clamorosamente a latitare negli interventi in favore del personale. Casi eclatanti: il mancato invio di Direttori e Comandanti negli Istituti piu' problematici come Sassari, cosi' come il mancato invio del Gruppo operativo mobile per la gestione dei terroristi islamici allocati nello stesso Istituto, un inerzia che preoccupa e lascia davvero l'amaro in bocca soprattutto per chi sperava in una nuova linea rivolta al cambiamento.

E' facile prevedere che se la linea dell'Amministrazione soprattutto negli Istituti sardi non dovesse cambiare e la politica continuerà a far finta che il carcere in Sardegna non esiste, gli sforzi che il personale sardo sta assicurando saranno inutili e nel caso del carcere cagliaritano sarà impossibile migliorare le statistiche negative.

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