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E' polemica a Ghilarza dopo le dichiarazioni rilasciate dal parroco padre Paolo Contini, che ha espresso il proprio disappunto per il mancato lutto cittadino in seguito all'omicidio di Tonino Porcu, l'anziano selvaggiamente picchiato e ucciso in casa propria nella notte fra il 21 e il 22 febbraio.
Ad assassinare il 78enne uno o più sconosciuti, forse sorpresi dall'uomo a rovistare fra i cassetti. Una vicenda che ha profondamente turbato la comunità che, spiega il sacerdote intervistato da Sardegna Live, "aveva necessità di un momento di riflessione".
"Non so se il sindaco fosse particolarmente impegnato ma in tutti questi giorni non sono mai riuscito a mettermi in contatto con lui - osserva il parroco -. Ho letto le sue dichiarazioni, mi lasciano un po' perplesso. Non ha ritenuto opportuno proclamare il lutto cittadino ma dovrebbe guardarsi un po' in giro. A Porto Torres è stato proclamato il lutto cittadino dopo l'omicidio dell'altro giorno. Così a Zeddiani e Cabras dopo il femminicidio del 10 febbraio. A Cagliari c'è stato il lutto cittadino dopo l'investimento del bambino".
Padre Paolo sottolinea la necessità di fermarsi a riflettere alla luce di una serie di episodi che hanno segnato la storia della comunità ghilarzese negli ultimi anni, con evidente riferimento anche all'efferato assassinio di Manuel Careddu nel 2018. "Il momento di riflessione su quanto accaduto ci sarà comunque e avverrà fra la chiesa e la panchina dove era solito sedersi Tonino martedì alle 18,30. Non sarà solo un momento per ricordare Tonino: a me fa paura che una comunità possa far finta che quello che è successo sia normale. Non è normale. E non è normale che una comunità come Ghilarza, di grande ricchezza culturale e umana, debba vivere in quattro anni per due volte un dramma così grave come quello a cui abbiamo assistito".
"Anche quando morì Manuel - aggiunge il religioso - che tra l'altro era di Macomer, venne proclamato comunque il lutto cittadino a Ghilarza, come era giusto che fosse".
"Poi sono scelte legata alla sensibilità - conclude padre Paolo -. Ognuno fa come crede. Ma io ritenevo che fosse una misura opportuna e come me tanti fedeli e cittadini. E ho ritenuto giusto esternare il mio pensiero".