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La Cassazione ha rinviato al 29 marzo la discussione davanti alla Corte Suprema degli avvocati difensori di Alberto Cubeddu, il 24enne accusato del duplice omicidio di Gianluca Monni e Stefano Masala. C'è ancora da attendere, dunque, dopo le argomentazioni portate dai legali Patrizio Rovelli e Mattia Doneddu: solo a fine mese verrà stabilito se condannare definitivamente Cubeddu all'ergastolo inflitto al giovane ozierese nei due gradi di giudizio.
L'accusa è di aver assassinato, insieme al cugino Paolo Enrico Pinna (condannato a vent'anni), lo studente orunese Gianluca Monni e il 30enne di Nule Stefano Masala, nel maggio del 2015. Il primo era stato ucciso a sangue freddo a colpi di fucile, presso la fermata del pullman che lo avrebbe dovuto accompagnare a scuola; il secondo, scomparso la sera prima, secondo quanto sostenuto dall'accusa sarebbe stato "sfruttato" dai due cugini per poter utilizzare l'auto che li avrebbe condotti a Orune. Successivamente lo avrebbero ucciso disfacendosi del corpo.
Cubeddu ha da subito negato ogni tipo di responsabilità, affermando poi, in una lettera consegnata alla corte prima del ritiro in camera di consiglio, di subire "l'inferno per il solo fatto di essere cugino di qualcuno". In tutta risposta i giudici avevano sentenziato: "L'esame degli elementi probatori ha consentito di affermare al di là di ogni ragionevole dubbio che Alberto Cubeddu ha concretamente partecipato alla ideazione e realizzazione del piano omicidiario ai danni di Gianluca Monni e Stefano Masala, in concorso con Paolo Enrico Pinna".
Adesso non resta che attendere la fine del mese per l'ultimo atto della cruenta vicenda.