Cagliari

Carenza di sangue. L’appello dei talassemici alla Commissione Sanità della Regione

Ivano Argiolas: "Se non c’è sufficiente sangue per tutti, a maggior ragione è necessario rivedere le convenzioni con le altre regioni eccedenti e ripristinare il COBUS"

Carenza di sangue. L’appello dei talassemici alla Commissione Sanità della Regione

Di: Redazione Sardegna Live


In merito ai noti problemi relativi alla carenza sangue che negli ultimi mesi ha creato non pochi disagi e sofferenza ai politrasfusi e in particolare alle persone con talassemia afferenti all’Ospedale Microcitemico Antonio Cao di Cagliari, lo scrivente Comitato Provvisorio Talassemici Cagliari ha chiesto e ottenuto di incontrare la VI Commissione Sanità della Regione Sardegna. 

In rappresentanza del Comitato, erano presenti all’udienza i sig.ri Giuseppe Maninchedda e Ivano Argiolas i quali, ricevuti dal Presidente Mundula e da tutti gli onorevoli Consiglieri Regionali membri della suddetta Commissione, hanno potuto esporre le problematiche trovando il tempo per entrare nel dettaglio dei singoli problemi e sottolineando quelle che, a parere dello scrivente Comitato, siano le questioni sulle quali intervenire e che di seguito riportiamo la sintesi: 

- Drastico calo delle donazioni di sangue; 

- Perdita di quattro mila (4.000) sacche di sangue (da 26 mila del 2020 a 22 mila per l’anno 2022) provenienti dalla regione Piemonte in favore della regione Sardegna in regime di compensazione (solo in parte mitigata con l’aumento di millecinquecento che pare dovrebbero essere compensate da un’atra regione eccedente); 

- Mancato funzionamento del COBUS (Comitato Buon uso del Sangue); 

- Evidenti difficoltà organizzative e gestionali del Centro Trasfusionale dell’Ospedale San Michele dell’Azienda Brotzu anche a causa della carenza d’organico? 

- Dubbio sul rispetto delle linee guida internazionali che vedono criteri specifici dell’applicazione della terapia trasfusionale ai pazienti talassemici. 

Giuseppe Maninchedda ha commentato così l’incontro. “La mancanza di sangue, l’annullamento improvviso delle trasfusioni programmate e la scarsità di sacche di sangue trasfuso, è così che si sta vanificando il risultato di decenni di conquiste scientifiche volto al miglioramento della qualità di vita di noi talassemici. Conquiste ottenute grazie agli sforzi dei mai dimenticati professori Antonio Cao del collega Renzo Galanello e degli attuali medici che ancora ci hanno in cura. Grazie a loro oggi noi siamo adulti integrati e qualcuno di noi è già nonno. Grazie a loro e naturalmente ai donatori di sangue e tutti coloro che prendono parte alla filiera trasfusionale i bambini talassemici che nascono oggi hanno una elevata qualità della vita e sono perfettamente integrati”;

Queste invece le parole di Ivano Argiolas“Conosciamo bene il problema del calo delle donazioni sia in Sardegna che in penisola, ma stando dell’accordo di compensazione sangue fra regioni eccedenti e regioni non autosufficienti, non possiamo accettare la perdita di quattro mila (4.000) sacche dalla regione Piemonte (26 mila nel 2020 - 22 mila per l’anno 2022). Inoltre, riteniamo che ci sia dell’altro. 

Pensiamo che i problemi maggiori siano al centro trasfusionale di Cagliari dove – pur nella scarsità di scorte presenti – non si stiano distribuendo sufficienti sacche di globuli rossi ai pazienti talassemici che, diversamente da chi non ha la talassemia, non è in grado di produrre la proteina dell’emoglobina (specialmente il talassemico beta zero – beta zero). E ancora: se non c’è sufficiente sangue per tutti, a maggior ragione è necessario rivedere le convenzioni con le altre regioni eccedenti e ripristinare il COBUS (comitato buon uso del sangue). 

Probabilmente il Centro Trasfusionale del Brotzu si troverà esso stesso in una condizione di disagio sia per come versa la Sanità in quest’ultimo periodo per la mancanza di operatori sanitari e dunque per la carenza di organico e supponiamo personale in malattia causa COVID, tuttavia il problema più grande per noi talassemici, è non poter contare sulla regolarità delle nostre trasfusioni di globuli rossi così come sulla quantità che non soddisfa le nostre esigenze di salute.” 

Attenzione e impegno a proseguire con altre interlocuzioni, come per esempio i dirigenti medici, direttori generali e sanitari, è stata rivolta dai membri della Commissione Sanità. 

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