Oristano

Messaggi d'odio contro Paolo Palumbo, 21enne malato di Sla. Il fratello: "Ripetute offese e minacce che non possono essere giustificate"

"Abbiamo saputo che ci sono delle chat private in cui le persone si divertono a insultare Paolo"

Messaggi d'odio contro Paolo Palumbo, 21enne malato di Sla. Il fratello:

Di: Cristina Tangianu


"Per la prima volta oggi non sarà Paolo a scrivere un post ma io, suo fratello Rosario. E' con grande rabbia che comunico un momentaneo allontanamento di Paolo dai social network per tranquillizzarsi, dovuto alle ripetute offese e minacce che ha ricevuto nelle scorse settimane, sia tramite attacchi privati che pubblici”.

Sono queste le parole di Rosario, il fratello di Paolo Palumbo, il giovane chef di Oristano, 21 anni, malato di Sla dall’età di 17.

Insulti gratuiti e parole taglienti come lame che si vanno ad aggiungere a un dolore e una lotta quotidiana che Paolo affronta con il cuore pieno di speranza e con una grinta che richiederebbe solamente una mano tesa.

Ma il vantaggio di essere intelligenti non è di tutti e l’ignoranza mista a cattiveria pura, soprattutto attraverso i social, dà vita a messaggi carichi d’odio che vanno condannati fermamente.

"E' inutile che ti dai da fare, tanto in Israele non ci arrivi" oppure "Tanto muori come morirà mio padre" sono alcuni di questi messaggi.  

“Abbiamo saputo – fa sapere Rosario con profonda delusione - che ci sono delle chat private in cui dei gruppi di persone si divertono ad insultare l'operato di Paolo e si mettono d'accordo per trovare il modo di demolire agli occhi degli altri ogni sua azione. E' giusto che questa gente sappia che ogni atto diffamatorio documentato avrà le conseguenze che merita, perché la legge è uguale per tutti e la cattiveria gratuita ai danni di un giovane nelle sue condizioni non può essere giustificata".

Messaggi che arrivano ora che per Paolo e la famiglia si è accesa una speranza: è stato, infatti, ammesso all'estero al protocollo Brainstorm, una terapia sperimentale che può far regredire la SLA. Servono però 900mila euro per poter pagare la cura e il trasferimento in Israele. La raccolta fondi (https://www.gofundme.com/aiutiamo-paolo) è arrivata a 95.227 euro.

Su questa battaglia vinta e sul rapporto tra Paolo e Rosario ne avevamo parlato nei giorni scorsi e oggi vi consigliamo la lettura di quell’intervista. 

Rosario, ci descrivi una giornata di Paolo?

“La sua giornata è strettamente legata alla mia. Solitamente ci svegliamo tardi, verso le 12-13, perché le notti sono molto dure: si sveglia spesso, ci chiede di girargli la testa e sistemargli le gambe. Dopodiché fino alle 17 riceviamo la visita della fisioterapista e guardiamo qualche programma di cucina sull’Ipad. Verso le 17:30 spostiamo Paolo in salotto, sulla sua amata poltrona, dove può finalmente usare il comunicatore ottico e servirsi della voce robotica componendo le frasi con il puntatore ottico. Viene costantemente nutrito con i sali minerali ed aiutato dalla respirazione artificiale. Poi aspettiamo la sera ed andiamo a letto verso le 2 di notte.”

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https://www.sardegnalive.net/news/in-sardegna/33818/paolo-e-rosario-due-fratelli-che-non-si-arrendono-alla-sla-dovevo-stare-accanto-al-mio-fratellino-e-diventare-le-sue-braccia-e-le-sue-gambe

 

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