Lanusei

Lanusei. “Un ospedale funzionante a singhiozzo non può offrire ai cittadini ogliastrini un servizio adeguato”

“L'ospedale va in difficoltà, nonostante l'impegno costante dei pochi medici (ne mancano una circa 50)”. Ne parliamo con Adriano Micheli portavoce di #giulemanidallogliastra

Lanusei. “Un ospedale funzionante a singhiozzo non può offrire ai cittadini ogliastrini un servizio adeguato”

Di: Cristina Tangianu


“Si continua a metter pezze e a cercare di tappare i buchi”. Questa frase del nostro intervistato racchiude il senso fondamentale del discorso che oggi affronteremo con l’intento di non spegnere i riflettori su un ospedale importantissimo per il territorio dell’Ogliastra, ovvero il nosocomio “Nostra Signora della Mercede” di Lanusei.

Ne abbiamo parlato con Adriano Micheli, portavoce di #giulemanidallogliastra, coordinamento nato per rivendicare il diritto a nascere, crescere, curarsi, difendersi, istruirsi, lavorare e morire nel luogo di nascita. Una battaglia che vede in prima fila Micheli, ma che deve essere di tutti, ogliastrini e di una Sardegna intera, per il diritto alla sanità pubblica.

“Devi lottare per il tuo territorio, per la tua vita. Sono 56.938 le persone che vivono e animano uno dei territori più bistrattati della Sardegna, ma certamente il più intrigante nella sua naturale ed autentica bellezza. L'Ogliastra non può diventare uno spettrale territorio”, sostiene con forza Micheli.

Adriano, quali sono le criticità dell’ospedale di Lanusei?

“Le criticità sono tante e molte sono pure consolidate nel tempo. Nonostante l'impegno costante dei pochi medici (ne mancano una circa 50) l'ospedale ha sempre difficoltà a garantire i servizi per cui è preposto. Abbiamo la traumatologia e ortopedia che oramai sono due anni a scartamento ridotto, il punto nascita riaperto dopo una quindicina di giorni, la pediatria praticamente chiusa, la Cardiologia in standby sino al 15 febbraio e una miriade di altri problemi. Viene da sé capire che un ospedale funzionante a singhiozzo non può certo offrire ai cittadini Ogliastrini un servizio adeguato”.

Ci sono segnali rispetto a una volontà di invertire la rotta sui servizi sanitari ai cittadini?

“Credo che la volontà dovrebbe essere scontata, ma ahimè viste le cose come sono andate negli anni precedenti ne sono poco fiducioso. Si è passati dalla mannaia della riforma ‘Arrulliana’ (dell’ex assessore regionale alla sanità Luigi Arru) alle inconcludenti azioni dell’attuale assessore Nieddu, che ha praticamente continuato l'opera del suo predecessore. Comunque, ora è troppo presto per giudicare il nuovo sistema ASL, siamo vigili e pronti ad aprire un dialogo, che reputo necessario con la nuova direzione per trovare in simbiosi soluzioni definitive, non pezze come ogni volta, alle criticità del NS della Mercede”.

Questione prenotazioni visite specialistiche, la situazione è leggermente migliorata o regna    ancora il caos?

“Con la pandemia attuale il caos prenotazioni ha raggiunto il punto di non ritorno, ma già da prima le cose non è che andassero meglio. Il discorso prenotazione e visite specialistiche è lungo è molto complesso in Ogliastra, territorio con caratteristiche geografiche particolari e con una viabilità al limite del decente, aggiungiamoci pure l'insufficienza degli addetti a tale servizio e a volte anche l'inadeguatezza di alcuni ed è facilmente intuibile il caos. Nell'ultimo periodo qualcosa è migliorata ma non a sufficienza.

#giulemanidallogliastra si è fatta promotrice di una proposta che potrebbe nel breve periodo migliorare ancora di più il servizio Cup. Se in ogni casa comunale di ogni paese Ogliastrino si mettesse a disposizione una scrivania e un PC collegato con la sede centrale del Cup Ogliastra, con un addetto (magari pescato tra quelli che hanno sostegni economici statali), opportunamente preparato, si avrebbe il doppio vantaggio di non intasare i telefoni del Cup, gli sportelli e soprattutto si eviterebbe di costringere le persone a sacrificare una giornata per una semplice prenotazione, che fatta in loco porterebbe via pochi minuti. Inoltre, tutto questo potrebbe essere realizzato a costo zero. Noi la proposta la abbiamo lanciata ora spetta a chi di competenza recepirla e renderla attiva”.

Dopo la chiusura, il pronto soccorso e il punto nascite sono stati riaperti. La situazione è stata ripristinata, però non la convince e in un post sulla pagina “Giù le mani dall’Ogliastra” ha scritto: “Quanti giorni durerà ancora aperto il PS?”. Quali sono i timori?

“I timori sono sempre gli stessi si continua a metter pezze e a cercare di tappare i buchi, non soluzioni definitive. Manca una seria programmazione nel tempo, sembra che si viva alla giornata, ma in Sanità non si può vivere alla giornata: servono certezze e purtroppo queste sono sempre meno. Il PS durerà finché il nuovo dirigente, che ha già un suo ruolo ben definito, non riuscirà più a sdoppiarsi nel suo "doppio lavoro".

Esiste una storia di malasanità che ci vuole raccontare?

“Pensandoci direi di no, in ospedale ci sono medici e personale meravigliosi che nonostante tutto fanno il possibile e l'impossibile per i pazienti Ogliastrini e non solo. La malasanità è tutto quel sistema che sta Monte, distante dalle problematiche dei cittadini ma molto vicino agli interessi politici di parte e finché si ragionerà in questo modo la Sanità pubblica Ogliastrina e Sarda saranno sempre e solo in affanno.

Correlati

Il nuovo shop di Sardegna Live

SardegnaLive mette in vendita una serie di prodotti tipici dell’Isola, scopri i cesti regalo, i prodotti per il corpo ed i gadget nel nostro shop online.

Scopri lo shop