Assemini

Ad Assemini 170 positivi. Lo sfogo della sindaca: "Serve aiuto da Regione e Stato"

"Medici di base non riescono più a gestire le richieste d'aiuto. E' tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità, la situazione sta sfuggendo di mano"

Ad Assemini 170 positivi. Lo sfogo della sindaca:

Di: Redazione Sardegna Live


"Omicron ce la sta mettendo tutta per raggiungere chiunque e a questo giro ho la sensazione che il virus ce la farà, visto il grado di trasmissibilità e le previsioni scientifiche che vengono diffuse in questi giorni. Ad Assemini oggi ci sono 170 persone positive al Covid. Una di queste è ricoverata in ospedale: a lei tanti auguri di pronta guarigione. Sono sicuramente numeri alti, che però devono smetterla di farci paura. Basta!". Sono le parole condivise sui social della sindaca di Assemini, Sabrina Licheri.

"A me - aggiunge - fa più paura scontrarmi con le conseguenze del porre all’improvviso in isolamento 170 persone che non possono andare a lavorare e o a scuola, mi spaventa l’idea che non sia minimamente previsto alcun tipo di supporto ai Comuni nella gestione delle regole dettate dal governo. Per quanto tempo ancora dobbiamo impegnare i pochi vigili in servizio per turno, nell’attività di controllo quotidiano delle persone in isolamento? C’è tanto altro da fare! Per quanto tempo ancora dobbiamo impegnare i dipendenti comunali nella gestione della raccolta speciale dei rifiuti di così tante persone contemporaneamente (destinate tra l’altro a crescere)? C’è altro da fare!". 

"E c’è bisogno di aiuto da parte di Regione e Stato - precisa -. Mi spaventa vedere i medici di base così oberati dalla gestione dei malati Covid: Ats sta trasferendo loro sempre più incombenze e loro non riescono più a gestire le richieste di aiuto. Senza pensare a tutti gli altri pazienti “ordinari”, che purtroppo non sono guariti nel frattempo. Le altre patologie non sono state superate durante il lockdown. Così come nel 2020, non viene data la doverosa priorità: a troppi trattamenti, a troppi screening, a troppe diagnosi. Viene di fatto negata l’assistenza sanitaria, con conseguenze che purtroppo vedremo soltanto col tempo". 

"Non si può sentire parlare ancora di letti di rianimazione contesi tra malati oncologici e malati Covid - afferma la prima cittadina -. È tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità, una volta per tutte, e cominci a dare il proprio contributo e ricorrere a tutti gli strumenti messi a disposizione affinché i malati di Covid non finiscano in ospedale. Noi continueremo a fare del nostro meglio, ma credetemi, la sensazione è che a livelli più alti la situazione stia sfuggendo leggermente di mano".

"Dimenticavo: dei nostri concittadini e sardi in generale, non vaccinati per ragioni diverse, alcune condivisibili, altre molto meno (opinione personale), attualmente bloccati nella penisola perché per motivi differenti non sono rientrati prima del 10 gennaio, cosa si vuole fare? Li puniamo, li lasciamo lì?", si domanda in conclusione.

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