E' arrivata la conferma di condanna a 20 anni anche in appello nel processo con rito abbreviato ai due coniugi 31enne Dragana Ahmetovic e Slavko Seferovic, accusati dell'omicidio volontario della figlia Esperanza, di 20 mesi, svanita nel nulla nel dicembre del 2017 dalla roulotte dei genitori, trovata incendiata alla periferia di Cagliari. Al termine del processo di secondo grado, la Corte d'Assise d'Appello di Cagliari ha accolto la richiesta di conferma della sostituta procuratrice generale Liliana Ledda. 

I due accusati, difesi dagli avvocati Federico Delitala e Michele Satta, dopo aver partecipato alle udienze non erano presenti al momento della sentenza non erano presenti. La piccola era scomparsa a ridosso del Natale 2017, quando era stato incendiato il furgone in cui viveva la famiglia, di origine rom. Le indagini erano state coordinate dal pm della Direzione distrettuale antimafia Guido Pani, perché all'inizio si ipotizzava un sequestro di persona a scopo di estorsione. Solo successivamente è iniziata a emergere quella che poi giudiziariamente si è trasformata in una brutale verità. Dopo numerose versioni contrastanti e ritrattazioni fornite dalla coppia, il pm si era convinto che la bimba fosse stata uccisa intorno al 5 dicembre, soffocata o impiccata. 

Il corpo non è mai stato trovato: ai genitori è stato così stato contestato anche l'occultamento di cadavere, la simulazione di reato e il rogo doloso del mezzo. Nel corso delle indagini sono tante le versioni fornite dalla coppia: prima il rapimento, poi avevano riferito di aver trovato la bimba nel suo lettino ormai senza vita, morta per motivi naturali, e poi ancora una versione nella quale affermavano che fosse rimasta soffocata mentre mangiava. Poi la donna aveva incolpato il marito e alla fine si era assunta le responsabilità. Nei fatti, l'accusa non ha mai cambiato le contestazioni nei confronti di entrambi. Dopo la condanna a 20 anni in primo grado, è arrivata oggi anche la conferma in appello.