Aritzo

Carenza di medici: ad Aritzo, Gadoni e Belvì è vietato stare male

Pina Cui: "Tra neve e strade impraticabili, siamo abbandonati. Ecco il regalo di Natale da parte di questa Giunta regionale”

Carenza di medici: ad Aritzo, Gadoni e Belvì è vietato stare male

Di: Cristina Tangianu


La situazione sanitaria in Sardegna è ormai al collasso, e non per il Covid. A pagarne il prezzo più alto, come sempre, sono soprattutto le piccole comunità delle zone interne, quelle dove, inoltre, è più difficile spostarsi e l'età media dei residenti è più alta. Particolare sottolineato a Sardegna Live da Pina Cui, attivista del gruppo “Sos Barbagia Mandrolisai”.

“Dobbiamo comprarci un paio d’ali. È questo l'unico modo per arrivare da qualche parte ed essere soccorsi”, ci dice Pina Cui.

La grande carenza di medici sta comportando in tutta la Sardegna la sospensione di numerosi servizi sanitari. Nel Punto di Guardia Medica di Aritzo, cui afferiscono gli utenti di Aritzo, Gadoni e Belvì, attualmente presta servizio un numero di medici non sufficiente a garantire lo svolgimento delle attività senza interruzione. Per il mese di dicembre, dunque, se qualcuno starà male nei giorni in cui il turno non è coperto, per di più dalle 20 alle 8, dovrà raggiungere la guardia medica di Tonara, di Desulo o chiamare il 118.

“È bastata una nevicata per capire fino in fondo la gravità dell'emergenza che stiamo vivendo: giorni senza elettricità e telefono e strade impraticabili. In queste condizioni come si può pensare di restare senza guardia medica o di spostarsi da un paese all’altro?”, precisa Pina Cui.

Al grido d’allarme lanciato a più riprese e con una mobilitazione permanente è corrisposto solo il silenzio di chi può e dovrebbe fare qualcosa.

“Io penso che l'unico obiettivo a cui dobbiamo lavorare è il commissariamento. Senza se e senza ma. Non c'è più sordo di chi non vuol sentire. Le richieste le abbiamo già fatte e probabilmente sono finite in qualche cestino. Miglioramenti? Nessuno. Non serve la laurea per vedere ciò che sta succedendo. Sicuramente non ci arrendiamo. Penso che il Governo debba prendere atto di questa situazione, dello sfascio della Sanità Pubblica e il continuo smantellamento sia dei Distretti Sanitari che degli Ospedali, nella Barbagia Mandrolisai, a Nuoro e Provincia e nella Sardegna tutta”, conclude l’attivista del gruppo “Sos Barbagia Mandrolisai”.

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