Cagliari

Coldiretti Nord Sardegna: “Blue tongue incubo degli allevatori di bovini da carne”

Battista Cualbu: “Questa situazione è insostenibile e sta incidendo nei bilanci degli allevatori oltre che nell’organizzazione stessa dell’azienda”

Coldiretti Nord Sardegna: “Blue tongue incubo degli allevatori di bovini da carne”

Di: Antonio Caria


“Una costante pagata a caro prezzo dagli allevatori di bovini da carne”. A dirlo è la Coldiretti Nord Sardegna che sottolinea come “I nuovi focolai della blue tongue, in attesa di conoscere quale sia il sierotipo responsabile e poter procedere con il vaccino, hanno nuovamente bloccato la movimentazione dei bovini in Gallura, ma anche nel centro e sud Sardegna, penalizzando in particolare chi effettua la vendita dei vitelli da ingrasso”.

Adesso si è in attesa delle analisi dell’Istituto zooprofilattico di Teramo per capire di quale sierotipo si tratti per il focolaio della Gallura per poi procedere con le vaccinazioni.

“Un iter burocratico – rimarcano – come sempre lungo e lento pagato dagli allevatori che intanto si devono tenere i vitelli in allevamento con una doppia perdita: quella dei mancati incassi dalla vendita e quella di continuare ad alimentarli ed accudirli. Una situazione di emergenza che si reitera, diventando ormai un costo troppo alto per le aziende costrette, per avere il via libera alle vendite in queste condizioni di attesa, a ricorrere all’esame PCR (analisi del sangue indicatore generale di un’infiammazione). Un iter gravoso ed esoso visto che costa 28 euro a capo, un prezzo troppo alto per poter essere affrontato dall’allevatore”.

“Una palla al piede – sottolineano da Coldiretti Nord Sardegna – per un settore in netta ripresa che grazie ad allevatori lungimiranti e preparati sta ritagliando prezzi interessanti nel mercato (tra gli altri c’è anche il progetto di Coldiretti con la filiera del bovino al sud) e si stanno distinguendo e portando a casa premi importanti da tutte le migliori mostre del settore”. 

Da tempo, ormai, alla Regione erano stati chiesti degli interventi da una parte per abbattere i costi dell’esame della PCR insostenibili per le aziende e l’istituzione di protocolli che agevolino lo spostamento dei bovini tra la Sardegna, le Regioni di arrivo del bestiame e Ministero stesso.

“Questa situazione è insostenibile e sta incidendo nei bilanci degli allevatori oltre che nell’organizzazione stessa dell’azienda visto che ormai non hanno certezza – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Nord Sardegna Battista Cualbu -. Nel caso concreto sollecitiamo per il reperimento dei vaccini per il sierotipo 3 che ancora mancano per sbloccare la movimentazione dei bovini nel centro sud Sardegna ma allo stesso tempo occorre anche accorciare i tempi delle analisi (per la Gallura) che potrebbero essere fatte direttamente in Sardegna senza passare per Teramo”.

Per il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti “Occorre modificare il dispositivo del Ministero della Salute in modo che il costo della PCR sia a carico del servizio sanitario e non più dell’allevatore”. 

Intanto però è stata garantita la partecipazione degli allevatori sardi alle fiere di Bastia Umbra e Ozieri: “per questo ringraziamo anche il lavoro del servizio veterinario”, ha concluso Mazzetti.

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