In Sardegna

Tsunami e Zelig, le discoteche ‘dimenticate’. Filippo Montis: “Piange il cuore vedere tutto abbandonato”

Poco meno di dieci anni fa si spegnevano le luci e i watt di due grandi discoteche nella zona tra Villa San Pietro e Pula

Tsunami e Zelig, le discoteche ‘dimenticate’. Filippo Montis: “Piange il cuore vedere tutto abbandonato”

Di: Alessandro Congia


Hanno fatto ballare migliaia di cagliaritani, turisti e non. Erano il “paradiso perfetto” per chi voleva trascorrere un sabato notte o una ricorrenza come Halloween o le serate a tema tra gli amici in pieno divertimento. Erano gli anni in cui i principali nomi degli organizzatori e pr cagliaritani facevano girare migliaia di flyer cartacei colorati: erano gli anni in cui le drink card colorate erano forse un privilegio di chi varcava la soglia di quelle bellissimi locations. 

Tsunami e Zelig 

Hanno cresciuto e accompagnato intere generazioni, hanno fatto ballare comitive intere, deejay di fama anche internazionale suonavano in consolle, come non ricordare i “musiconi” da migliaia di watt con eventi come Halloween, le feste in maschera, Zelig Zone e Tsunami erano locali simbolo della musica, del ballo, due mega strutture che hanno avuto col tempo una mutazione genetica imponente: da discoteche super gettonate, a silenzio di tomba, oggi per loro la musica s’è spenta e al posto di piste da ballo, impianti audio da mille e passa watt e cubiste, c’è il deserto, degrado ed abbandono. Mete notturne d’altri tempi forse, ma il fenomeno in quel decennio precedente al nostro, era inconfondibilmente “bello e d’attrazione” , impossibile dimenticare i cosiddetti “seratoni” come li descrivono i giovani e meno giovani. Piste deserte, ruggine, i rimasugli dei banconi, le consolle dei dj. Un po’ è triste, occorre ammetterlo, tutt’attorno il deserto. 

Il reportage fotografico e il drone 

I video e le foto realizzate col drone lo dimostrano, tutto fermo, tutto un degrado. Il fotografo di Assemini, Filippo Montis, ha voluto raccontare ancora una volta ciò che i suoi occhi e quelli della sua reflex hanno constatato: “E’ triste ammetterlo – dice – ma ho scattato immagini che solo a guardarle piange il cuore, tutto abbandonato, un silenzio di tomba e attorno vedi solo degrado. Peccato – aggiunge Filippo Montis – eppure sarebbero dei luoghi da valorizzare, da recuperare, invece nulla”. 

Eppure chi ha vissuto quegli anni, d’oro, nutre un non so che di malinconia. Anche Stefano Cruccu, ideatore storico di Crastulo e Scontu.it, oggi con il suo nuovo progetto Marketing Cagliari, aveva ricordato tempo fa come in quelle due strutture è nata la sua professione. Erano gli anni dei siti web pieni di animazioni ed io creai entrambi i siti web delle due discoteche – diceva Cruccu - ma li dentro facevo di tutto. Ero il fotografo delle due disco e proprio allora scattando le foto allo Tsunami mi venne in mente di creare Crastulo. Era tutto diverso – evidenzia Cruccu – la gente voleva delle mega discoteche che contenevano oltre 5.000 persone, ma se ce n’erano almeno 2.000 sembravano vuote. Ahimè come dinosauri quelle megastrutture – prosegue Stefano Cruccu – forse non si sono evolute e adesso si sono estinte ma sono stati anni magici in cui c’era anche un benessere economico notevole, i soldi non mancavano e ci siamo divertiti tantissimo. A distanza di 10 anni – conclude il web master Cruccu – forse ho ancora del sonno in arretrato».  

La direzione artistica. Davide Siddi 

Anche l’organizzatore storico Davide Siddi rimpiange quegli anni d’oro, dove chiunque può ricordare Fedde le Grand, Frankie Knuckes,Roger Sanchez,Pete Tong oppure il primo Diabolika Tour, Metempsicosi o Circoloco, la Pentolaccia oppure i primi party di Halloween in cui davvero si respirava l’aria di festa e di attesa prima dell’evento. La sua direzione artistica (insieme a quella di Federico Santus, al tempo suo socio) era molto focalizzata verso l’aspetto musicale e scenico, dove si utilizzavano pochissimi pr, si lavorava con un sito (Facebook non era come ora uno strumento di promozione),stampavamo 100000 flyer e venivano distribuiti in tutta la Sardegna. Lo Zelig è stato un progetto ambizioso, 3 sale, 3 generi diversi, senza dubbio ottima musica con alcune delle eccellenze musicali del periodo. 

Cenni storici: Tsunami 

La discoteca Tsunami è aperta dal 2002. Sin dal suo primo anno lo Tsunami ha fatto parlare di sè per varie ragioni e si è affermata presto come la discoteca trendy più apprezzata in Sardegna. 

In tempi recenti la discoteca Tsunami è divenuta celebre anche per i non discotecari per via del terribile incidente che ha tolto la vita a Leandro Misuriello, il talentuoso bassista del gruppo di Carmen Consoli. Prima di allora si parlava dello Tsunami come della discoteca di Marco Tardelli, l'ormai mitico centrocampista della nazionale italiana campione del mondo nel 1982. Tuttavia lo Tsunami ha ben altri meriti per imporsi all'attenzione dei mass media.

La discoteca Tsunami infatti è la punta di diamante del divertimento notturno nella nota località turistica di Santa Margherita. Questa discoteca sorge su una vasta area di 7.000 mq. offrendo una spettacolare area esterna (per quasi 4.000 posti di capienza) ed un'area interna in cui si trovano ben 2 sale. La struttura dello Tsunami, ideata dall'architetto Beppe Riboli, è immersa in un atmosfera mediterranea, ricca di colori e sfumature originali. 

La serata principale della discoteca Tsunami è quella del sabato. La parte artistica è curata dallo staff del Corona Club e dal direttore artistico, il celebre Mario Fargetta.

Durante l'inverno lo Tsunami propone sonorità house, con i djs resident Fabrizio Mereu e Alberto Lisini, in sala centrale e la miglior musica commerciale in seconda sala con i djs Kekko Orrù e Ale Flore. La stagione invernale della discoteca Tsunami è basata su pochi appuntamenti importanti con eventi one night di livello nazionale.

Durante la stagione estiva il programma della discoteca Tsunami acquista continuità e propone dei sabato sera di enorme interesse. I djs resident sono spesso affiancati dai nomi più celebri delle consolle italiane come Ivan Iacobucci, Maurizio Gubellini, Paolo Martini, Cody e tantissimi altri. Lo Tsunami collabora in via occasionale con gli staff più prestigiosi della nightlife italiana con eventi in collaborazione con il Supalova o gli staff di discoteche come Pineta e Zangola.  Ormai purtroppo chiusa dal 2012. 

Cenni Storici: Zelig Zone 

Lo Zelig Zone era una maxi discoteca che si trova al km. 25 della S.S. 195 all'altezza della località Villa San Pietro.  Questa discoteca era una delle più grandi dell’intera regione.  L’imponente struttura dello Zelig Zone era formata da 3 ampie aree per una capienza di oltre 5.000 persone.  Grazie alle sue 3 sale, lo Zelig Zone proponeva al pubblico una programmazione artistica ricca di contenuti.  In tutti gli anni di servizio lo Zelig Zone ha ospitato in consolle molti dei più conosciuti dj italiani.  Di notevole interesse sono anche le serate one-night con alcuni dei party più conosciuti d’Italia.  I generi musicali che trovavano spazio nelle serate dello Zelig Zone sono l’hip hop, l’house, il commerciale ed il revival.  Anche questa, come altre discoteche della regione, è ormai chiusa da un decennio e abbandonata a se stessa.

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