Anci Sardegna: “Basta plastica nei nostri mari”
Emiliano Deiana: “Adottare le misure già annunciate dalla Puglia”
Di: Antonio Caria
“Anci Sardegna ha verificato che recentemente la Regione Puglia ha annunciato la messa al bando dalle proprie spiagge la plastica monouso e i sacchetti di plastica ad eccezione, per il primo anno, delle bottigliette di plastica”.
Lo sottolinea, in una nota, Anci Sardegna e il suo Presidente Emiliano Deiana che rimarcano come “In Puglia hanno anticipato di due anni la direttiva comunitaria che vieterà dal 2021 l’utilizzo della plastica monouso sulle spiagge per difendere i mari e gli oceani dall’inquinamento”.
“L'iniziativa della Ue – aggiunge Deiana – traduce l'impegno, annunciato nella strategia europea sulla plastica, di affrontare con un intervento legislativo il dispendioso problema dei rifiuti di plastica e dei relativi danni, iniziativa accolta con favore sia dal Parlamento europeo e dal Consiglio che dai cittadini e dai portatori di interessi”.
“Le misure proposte – prosegue – aiuteranno l'Europa a compiere la transizione verso un'economia circolare, a realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite e a onorare gli impegni assunti sul fronte del clima e della politica industriale. La direttiva poggia su norme esistenti, come la direttiva quadro sulla strategia marina e le direttive sui rifiuti, e va a integrare altre misure adottate per contrastare l'inquinamento dei mari, come la direttiva sugli impianti portuali di raccolta, e le proposte di restrizioni della microplastica e della plastica oxodegradabile”.
A suo modo di vedere, “Grazie alla direttiva proposta si trarranno benefici ambientali ed economici, ad esempio: * si eviterà l'emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente; * si scongiureranno danni ambientali per un costo equivalente a 22 miliardi di EUR entro il 2030; * si genereranno risparmi per i consumatori dell'ordine di 6,5 miliardi di EUR”.
“La Sardegna – ribadisce il numero uno di Anci Sardegna – è un’isola che fonda parte della sua ricchezza dall’economia del mare in gran parte legata al turismo. Sarebbe un ottimo segnale – aggiunge – se anche la Regione Sardegna, dopo un confronto partecipativo con i comuni costieri (sui controlli, sui fondi per far rispettare l’ordinanza, per i percorsi educativi delle comunità, per i cartelli informativi e pubblicitari) con gli operatori del settore e con i rappresentati del commercio, inserisse una previsione di questo tipo dentro l’Ordinanza Balneare 2019.
“I movimenti mondiali che hanno manifestato a difesa dell’ambiente e dei cambiamenti climatici nei giorni scorsi con grande partecipazione da parte delle giovani generazioni – secondo Deiana – richiamano chiunque abbia responsabilità di governo a fare la propria parte a difesa della natura e del Pianeta”.
Posto l’accento sul fatto che “Questa è solo una piccola idea che può però costituire un esempio su come la Regione (anche attraverso i controlli delle Capitanerie, del Corpo Forestale), i comuni, gli operatori privati e i cittadini possono collaborare su un tema di rilevanza mondiale come quello dell’inquinamento dei mari, della tutela dell’ambiente e contro i cambiamenti climatici”.
“Anci Sardegna – conclude – invita la Regione a valutare una simile azione a partire dal 2019 naturalmente facendo un’azione di coinvolgimento dei comuni costieri, degli operatori turistici, dei concessionari delle stazioni balneari”.