Cagliari

Anci Sardegna: “Auspichiamo un rapido insediamento del Consiglio regionale”

Il Presidente Emiliano Deiana: “Certi di trovare nel Presidente della Regione Christian Solinas un interlocutore attento alle esigenze dei comuni, delle unioni di comuni, delle comunità montane e delle province”

Anci Sardegna: “Auspichiamo un rapido insediamento del Consiglio regionale”

Di: Antonio Caria


“Anci Sardegna, all'indomani della proclamazione degli eletti del rinnovato Consiglio Regionale, auspica un rapido insediamento del Consiglio Regionale, la definizione delle Commissioni e la nomina della Giunta: tante, difatti, sono le urgenze e le tematiche da affrontare”.

A dirlo è, in una nota, Anci Sardegna e il suo presidente Emiliano Deiana che sottolinea il fatto che “In particolare sull'ordinamento degli enti locali siamo certi di trovare nel Presidente della Regione Christian Solinas un interlocutore attento alle esigenze dei comuni, delle unioni di comuni, delle comunità montane e delle province”.

“Su queste ultime, oggetto di acceso dibattito anche negli ultimissimi giorni della passata legislatura, Anci Sardegna – rimarca Deiana – ha mantenuto un atteggiamento di prudente attenzione in quanto esistevano (ed esistono) gruppi di amministratori comunali di diverso segno politico e/o partitico che, legittimamente, stavano organizzandosi per partecipare alle elezioni provinciali inizialmente fissate da un Decreto del Presidente della Regione per il 6 aprile e poi spostate al 27 aprile; altri sindaci invece, oberati dalle gravi incombenze quotidiane, non avevano percepito l'imminenza dell'appuntamento elettorale che poneva fine a una lunghissima e deleteria stagione di commissariamenti degli enti di area vasta e chiedevano, pertanto, il differimento della data in modo da organizzarsi al meglio”.

“L’esistenza di queste due posizioni, entrambe legittime ma inconciliabili, – sottolinea il numero uno di Anci Sardegna – hanno suggerito alla dirigenza di Anci Sardegna di mantenere una posizione equidistante preferendo, nella fase di passaggio fra le due legislature, che fossero gli organismi preposti ad assumere le decisioni ritenute più idonee senza la necessità di input esterni”.

A suo modo di vedere “Dal Referendum del 2013, passando per la LR 2/2016, fino ad arrivare alle previsioni, poi bocciate dal corpo elettorale, del Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016 questi enti, che forniscono servizi essenziali per i cittadini, hanno subìto un inverecondo attacco agli organismi democratici anche attraverso le prolungate gestioni commissariali delle stesse”.

“La Legge 56 (cd Legge Delrio) che Anci Sardegna ha più volte apertamente contestato – prosegue Deiana – ha stabilito che le province siano governate dai comuni prevedendo, pertanto, il cd “voto ponderato”; questo sistema elettorale di “secondo livello”, con qualche lieve correzione, è stato adottato sic et simpliciter anche dalla Regione Sardegna con la LR 2/2016. La legge regionale, voleva anticipare gli effetti del referendum costituzionale che prevedeva l'abolizione totale degli enti intermedi: il 4 dicembre 2016, tuttavia, i sardi e gli italiani hanno scelto diversamente. Le province esistono e devono essere governate”.

Anci Sardegna – dichiara il Presidente – ha un atteggiamento di pieno rispetto dei programmi del nuovo Presidente della Regione e della sua maggioranza che si espliciteranno meglio nel nuovo PRS 2019-2024 e pertanto, anche in tema di ordinamento degli enti locali si avrà un atteggiamento di leale collaborazione.

“Proprio nell'ottica della leale collaborazione – scrive Deiana – si evidenzia che: •alla luce del Decreto del Presidente della Regione n. 38 “Indizione comizi per l'elezione dei presidenti e dei consigli provinciali” le elezioni sono previste per il 27 aprile 2019 e che i sindaci e gli amministratori comunali si stanno organizzando per presentare le liste entro il 7 aprile; •la Delibera della GR 58/1 del 27 novembre 2018 stabiliva, coerentemente con l'art. 1 della LR 39/2018, che le elezioni si tenessero fra il 6 e il 27 aprile 2019; •non sarebbe sufficiente, a nostro avviso, un Decreto di differimento ma occorrerebbe una nuova Legge Regionale che punti a un ulteriore spostamento delle elezioni provinciali. Tuttavia non si può nemmeno pensare a un commissariamento sine die delle province, ma si dovrebbe garantire una gestione commissariale estremamente contenuta nel tempo; l'eventuale proposta di legge avrebbe, comunque, necessità del parere obbligatorio del CAL, in armonia con le prerogative regolamentari del Consiglio Regionale, secondo quanto previsto dall'art. 9 della LR 1/2005; •una nuova legge che ridisegni la “geografia” delle istituzioni provinciali vedrebbe Anci Sardegna favorevole alla nuova conformazione territoriale se si esplicitasse il principio di autodeterminazione dei territori ai sensi dell'articolo 43 dello Statuto di Autonomia che fu vilipeso all'epoca del referendum del 2013; •una nuova Legge Regionale che preveda, come dichiarato da più parti, la reintroduzione dell'elezione diretta degli organismi provinciali (presidente e consiglio) è sempre stata vista positivamente da Anci Sardegna; pur tuttavia si evidenzia che ai sensi della Sentenza della Corte Costituzionale 168/2018 la reintroduzione dell'elezione diretta avrebbe necessità di una revisione da parte del Parlamento della Legge 56 (cd Legge Delrio) poichè è fatto notorio che la normativa della Regione Sicilia che reintroduceva l'elezione diretta e i compensi agli amministratori delle province è stata appunto cassata dalla Corte Costituzionale con la citata sentenza”.

“Tutto ciò – conclude Deiana – rappresentato e in attuazione dell'articolo 3 dello Statuto di Autonomia Anci Sardegna è pronta, fin da subito, a confrontarsi, senza posizioni preconcette e/o ideologiche, col Presidente, con la Giunta e il Consiglio Regionale per studiare una riforma ordinamentale degli enti locali della Sardegna al fine di disegnare istituzioni più vicine ai cittadini”.

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