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Padru, l'alba del giorno dopo. Il sindaco: "Strade rurali devastate. Serve specializzarsi su gestione emergenze"

Antonello Idini fa la conta dei danni: "Siamo a corto di uomini e di mezzi. Perché non impiegare gli operai di Forestas come si fa per la prevenzione agli incendi?"

Padru, l'alba del giorno dopo. Il sindaco:

Di: Pietro Lavena


All’alba del giorno dopo, a Padru, è iniziata la conta dei danni. Il centro della bassa Gallura, ai confini con il Monteacuto, è stato fra i più colpiti dall’ondata di maltempo che per tutta la giornata di ieri ha investito il nordest dell’Isola.

CENTRO ABITATO. Il sindaco Antonello Idini, di rientro da una perlustrazione del territorio, parla oggi di “emergenza rientrata”. “Le criticità maggiori permangono sulla strada provinciale all’interno del paese – spiega il primo cittadino a Sardegna Live –. Lungo il tracciato è saltata una conduttura di acque bianche. Già stasera stiamo intervenendo per conoscere nel dettaglio l’entità del danno. Speriamo che la provincia ci dia una mano per risolvere in fretta”.

STRADE RURALI. Ma non è tutto. “La rete strade rurale è totalmente andata – constata Idini –. Nelle scorse ore è venuto giù un abnorme quantitativo di pioggia che abbiamo misurato con le stazioni meteo. Per intenderci: in una giornata è caduta la pioggia di metà anno, quindi il territorio è piuttosto provato”.

SCUOLE. Il sindaco, ieri, ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata odierna. “Le strutture scolastiche sono a posto – osserva –. L’unica eccezione riguarda la palestra che presenta dei problemi strutturali accentuatisi in seguito alla perturbazione. Si tratta di un problema alla copertura che ieri ha causato un allagamento. Investiremo dei finanziamenti per ripristinare l’edificio”.

FRAZIONI. “Ieri qualche casa si è allagata e abbiamo dato una mano a tutti i cittadini colpiti. Il Comune di Padru amministra un territorio molto vasto con tante frazioni, il che rende difficili gli spostamenti in questi casi. Esondazioni e detriti in strada non facilitano il compito. Tanti i danni da ripristinare, ma il colpo maggiore lo hanno subito proprio le campagne”.

CONFUSIONE SULLE ALLERTE. “Sì, anche noi abbiamo avuto un po’ di difficoltà a gestire l’emergenza – ammette Idini, così come tanti altri colleghi sindaci –. Ieri ho aspettato a emanare l’ordinanza sulla chiusura della scuola proprio per questo. L’allerta gialla ha subito un repentino innalzamento ad arancione. In queste situazioni si rischia di essere governati da paura e panico, anche perché sappiamo in quali conseguenze può incorrere un sindaco nel prendere decisioni di questa portata. Il meccanismo andrebbe rivisto, anche se capisco che il clima è spesso imprevedibile e la cabina di regia interpreta modelli matematici complessi”.

“Ritengo che l’ideale sarebbe raggiungere un maggior livello di specializzazione nella gestione dell’emergenza, sia noi sindaci che gli altri enti preposti. Noi siamo sempre più sguarniti per quanto riguarda uomini e mezzi. Carabinieri e forestali sono sempre meno. Perché allora, per esempio, non impiegare il personale di Forestas? Anziché lasciare forze fresche nei cantieri si potrebbe fare prevenzione idrogeologica, così come già avviene in materia di incendi. Al supporto dei dipendenti di Forestas fino a ora si è fatto ricorso solo in casi estremi (vedi Cleopatra), quando in realtà sarebbero utilissimi sempre”.

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