Cagliari

“Hair & beauty on demand”. L’allarme di Confartigianato Sardegna

Stefano Mameli): “Attenzione alla pelle e alla salute: cresce il numero dei consumatori danneggiati da personaggi senza formazione e che operano in nero”

 “Hair & beauty on demand”. L’allarme di Confartigianato Sardegna

Di: Antonio Caria


Cresce l’allarme nel settore del benessere e della cura della persona per il proliferare di piattaforme di servizi “hair & beauty on demand” che offrono “servizi itineranti e a domicilio” per il taglio dei capelli, manicure e trattamenti estetici.

Lo sottolinea Confartigianato Sardegna che pone l’accento sul fatto che l’innovazione tecnologica ha favorito la creazione di siti dedicati al wellness in un settore già ad alto rischio per i consumatori, da troppo tempo vittime del fenomeno del low-cost, dell’offerta di trattamenti a prezzi “stracciati”.

Secondo un recente calcolo, si stima che in Sardegna il numero di questi lavoratori si aggiri intorno alle 1.400 unità, che vanno a “colpire” direttamente il 18% delle imprese regolari.

“Bisogna fare molta attenzione – ammonisce il Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli -. Infatti, quasi quotidianamente ci arrivano attraverso i media notizie di consumatori danneggiati, talvolta anche gravemente, da pratiche mal eseguite o eseguite in assenza delle prescrizioni di legge, o a causa di prodotti di scarsa qualità o scaduti, o ancora dall’utilizzo scorretto di apparecchiature o da mancanza di sterilizzazione degli strumenti”. Si tratta, in molti casi – prosegue Mameli – di proposte che determinano concorrenza sleale nei confronti degli operatori regolari e di pericolose risposte all’esigenza del cliente di ‘ritagliarsi’ del tempo per la cura dell’immagine”.

Confartigianato Sardegna rimarca come le attività di acconciatura ed estetica nel nostro Paese siano regolamentate rispettivamente dalle Legge 174 del 2005 e dalla Legge 1 del 1990, sia con riferimento alla formazione obbligatoria per gli operatori, sia rispetto ai requisiti igienico-sanitari dei locali nei quali l’attività viene svolta.

In conclusione il Segretario Mameli ricorda come “Confartigianato Benessere, abbia sempre contribuito in tutte le sedi istituzionali alla costruzione di regole certe a tutela degli operatori e dei loro clienti. È necessaria, per questo, una corretta e costante informazione nei confronti del consumatore, rispetto ai rischi derivanti da trattamenti eseguiti senza il rispetto delle prescrizioni. Il tutto affinché si affermi, sempre più, l’importanza di affidarsi a operatori qualificati a garanzia della corretta esecuzione dei trattamenti”.

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