Mostre, musei, musica, degustazioni e folklore: ecco la ventinovesima edizione della Sagra del Carciofo
La manifestazione è in programma sabato 9 e domenica 10 marzo
Di: Antonio Caria
Formula che vince non si cambia. Ormai da ventinove anni, la Pro loco di Uri promuove una delle manifestazione, quella della Sagra del Carciofo, tra le più seguite e apprezzate del panorama isolano.
Superato il quarto di secolo la manifestazione è ormai la festa dedicata allo spinoso DOP più importante dell’isola e continua a raccogliere consensi dappertutto. Tra gli stand presenti, oltre ai padroni di casa, anche quelli delle Pro loco di Sestu, Ittiri, la Badesi e la Ristopescheria di Alghero.
Al costo di sei euro si potrà degustare una delle deliziose pietanze accompagnate dal bicchiere di vino e dal pane. Gnocchetti freschi con carciofi, vongole e bottarga; agnello in umido con carciofi e patate; lasagne di carasau con carciofi e purpuzza; gnocchetti al sugo di cinghiale con pancetta affumicata e carciofi; salsiccia fresca con carciofi; frittura mista con carciofi in pastella o zuppa di carciofi e cozze. Spazio anche al menù vegetariano e all’angolo dei dolci curato dal pastificio Andarinos di Usini.
L’intenso programma partirà sabato 9 marzo alle 16.30, nella sala consiliare, con il convegno dal titolo "Agricoltura sostenibile ed innovativa per il Mediterraneo", che concentrerà sul “Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia Francia - Marittimo 2014-2020”.
Previsti gli interventi della Sindaca Lucia Cirroni, dell'assessore agronomo Francesco Murru e di Luigi Ledda (docente dell'Università di Sassari) che esporrà il progetto IS@M che rientra nel programma Interreg. Inoltre il docente dell'Università di Alessandria – Egitto, Sohby El Sohaimy, parlerà delle caratteristiche nutraceutiche e qualitative del carciofo.
La serata proseguirà in piazza con la musica, quest'anno dedicata alla raccolta fondi per la ricerca sulla SLA con il concerto degli Artisti Sardi Uniti contro la SLA e con il menù proposto dalla Proloco Uri. In mattinata sono in programma l'apertura delle mostre, dei musei e dei percorsi guidati, così come la tradizionale donazione del sangue in sede dell’AVIS. L’itinerario storico-culturale condurrà quest’anno i visitatori a scoprire le antiche abitazioni, il ciclo della vita strettamente legato all'alternarsi delle stagioni e al calendario agricolo-pastorale e i lavori legati alla tradizione.
L’intento è quello di trasferire ai partecipanti la memoria della comunità attraverso le arti, la tessitura, l'artigianato, nella musica corale e far conoscere i balli tradizionali e il significato dell’abito tipico urese che verrà raccontato durante la vestizione di domenica pomeriggio alle 17.00 in via Sassari.
Domenica 10 alle 9.00 verranno riaperte le mostre mentre alle 11.00 Don Gianni Nieddu celebrerà la messa nella chiesa di Nostra Signora di Paulis. Dalle 12:30 sarà possibile degustare le pietanze e dalle 15.00. si terrà l’esibizione itinerante dei gruppi folk Santa Rughe, gruppo folk Uri, il Coro di Uri e le maschere tradizionali “sos merdules di Ottana”. Spazio anche alla danza con l’esibizione della scuola di ballo “Giolia Dance” e alla musica dalle 19:30 con il concerto della band “Carletto e i suoi mostri”.