Cagliari

"La gente come noi non molla mai!!”

Nuove manifestazioni contro il green pass in tutte le piazze d'Italia. A Cagliari addirittura due

Di: Patrizio Carboni


Al canto di "la gente come noi non molla mai" anche ieri a Cagliari, come in tante piazze d'Italia, si sono riversate migliaia di persone che continuano imperterrite a manifestare il loro dissenso per il green pass. Eppure la Dott.ssa Lamorgese, laurea in giurisprudenza, insiste. Affermando che solo "uno sparuto gruppo di manifestanti" è contrario a quella che ricorda la famigerata  "Ahnenpass" del regime nazista.

Mah, Sarà! Se lo dice lei sarà da credere!! Eppure, mi domando, come mai da tutta Italia continuano a pervenire immagini di piazze stracolme di persone che chiedono a gran voce "LIBERTA'", al grido di "NO GREEN PASS"?  Il dubbio nasce spontaneo. E dunque, dopo aver visto le immagini degli ultimi ormai noti avvenimenti di Roma e Trieste, ho deciso di andare a vedere di persona chi sono questi personaggi che il sabato sera, anzichè andarsene con la famigliola a fare shopping, frequentano le piazze di Cagliari, Sassari, Olbia e tante altre città d'Italia. Volevo scovare questi "quattro gatti" che si inginocchiano per terra in preghiera e chiedono addirittura il riconoscimento di diritti che sono da decenni inviolabili, se non addirittura irrinunciabili. Questi fastiosi ribelli, seguaci dei portuali triestini, che il nostro funambolico ministro dell'interno, nel nobile intento di purificarli nell'anima, li fa innaffiare con gli idranti, salvo poi farli "schiacciare" dall'altissimo, levissimo, onervole prof. Brunetta. Come si permettono di scendere in piazza, manifestare, dissentire liberamente? Convinto dunque di trovare le strade con il pienone di deliquenti della peggior specie e di sciroccati fumati con erba tagliata male, dopo aver indossato l'armatura e l'impermeabile, ieri sera sono andato a curiosare per le vie di Cagliari. Dapprima in piazza del Carmine, dove il giornalista e presidente di Ancora Italia, Francesco Toscano, ha tenuto un comizio al quale hanno assistito poco meno di un migliaio di persone, le quali, SORPRESA, non erano ne violente, ne facinorose e neppure dei bizzarri attivisti dalle tesi complottistiche del 5G!! Che strano, penso. Va beh! A quel punto inseguo l'altra manifestazione: un corteo di fischietti, striscioni e bandiere, dove  trovo solo persone comuni e nessun ignobile spaccatore di vetrine. Uomini, donne, bambini, ragazzi e anziani, i quali hanno invaso le vie cittadine intonando quello che ormai sembrerebbe diventato il motto dei portuali di mezza penisola. E che cavolo!! Delusione completa! Dove sono allora quei manifestanti violenti per i quali è stato necessario l'uso degli idranti? Una vicenda che ha stuzzicato la stampa di mezzo mondo, la quale, paragonandoci alla Corea del Nord, ha scritto una tra le pagine peggiori della nostra storia repubblicana. Che razza di pettegoli!!

E dire che anche quel discolo del vescovo Viganò si è permesso di dare la sua benedizione alla piazza, affermando che la partecipazione popolare "dimostra che vi sono ancora persone che non rinunciano ad esercitare la propria intelligenza e che non sono intenzionate a rinunciare alla propria libertà". Incitando i manifestanti a resistere e le persone a riunirsi "senza lasciarsi trarre in inganno dalle menzogne della narrazione dei media di regime". Ah Viganò, ma che stai a dì? Le nostre grandi firme del giornalismo italiano tutti i giorni riportano di piazze strabordanti di milioni di persone pacifiche che manifestano, di effetti avversi e morti dai vaccini, dei rapporti dell'Istituto Superiore di Sanità che ridimensionano completamente il numero dei morti da Covid, e tu? Li ringrazi così per il loro coraggio?  Dai su, guarda che a dir bugie si fa peccato!! 

In questa confusione solo il divino Dragone Otelma tira dritto per la sua strada e  dichiara che lui indietro non ci torna, costi quel che costi va avanti a suon di rullo di tamburo con il pennuto a scandire i passi della marcia trionfale. Avanti marsch! Un, due, tre dosi e quattro marsch, cinque sei e poi chissà!! Renzi invece dal canto suo, all'oblio proprio non ci sta, e propone una terrorizzante discriminazione tra chi non si vaccina, che dovrà subire i lock down, e chi invece sarà libero di continuare a contagiare in giro per il mondo se è passato dall'Hub vaccinale a lasciare l'obolo a quei poveracci produttori di vaccini RNA.  Una storia commovente che se non fosse realtà, sembrerebbe l'antitesi della favola di Robin Hood.  Va beh, dai, che a pensar male si fa peccato!

Anche il Consiglio di Stato, nel pronunciarsi con un'acrobatica interpretazione dell'art. 2 della Costituzione, non presta orecchio ai capricci di piazza. Non cambia registro e sancisce l'obbligo vaccinale dei sanitari, affermando che è un obbligo posto a tutela dei pazienti e delle persone fragili.  Introduce inoltre un nuovo principio costituzionale, per il quale un più generale dovere di solidarietà graverebbe su tutti i cittadini italiani. Come a dire, prepariamoci all'obbligo vaccinale per tutti e buona pace dei pochi, pochissimi, milioni di rompi scatole che da oltre 3 mesi bivaccano ogni sabato sera nelle piazze di mezza Italia.  

Strano però! Sicuramente tutte le facoltà italiane di Giurisprudenza sino all'altro giorno insegnavano castronerie. Andavano dicendo agli studenti che uno dei principi fondamentali della nostra magna carta è quello personalistico, per il quale non si può sacrificare il bene anche di un solo individuo a favore di quello della comunità. Che assurdità ragazzi, che barba questi professori di diritto! Manco fossimo nel terzo o quarto Reich!!

Ma non è che, niente niente, i giudici amministrativi saranno stati un pochino distratti o stanchi dopo tanta fatica interpretativa? A volte capita! Così come capita ultimamente che ci si dimentichi spesso che il vaccino non da garanzie sulla veicolazione del virus. E' che "onde per cui la quale", posto che anche il vaccinato può contaggiare il prossimo, forse sarebbe più logico e auspicabile che nei reparti ospedalieri si usasse piuttosto farsi un tampone, prima di avere contatti con i più fragili. Ovviamente se il costo non venisse riversato su chi in certi ambienti vi accede per lavoro. Perché altrimenti si tratterebbe dell'ennesima gabella, che più che Robin Hood ci ricorda il suo accerrimo nemico: lo sceriffo di Nottingham...

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