Assemini

Tentato furto a ditta di Assemini: arrestati 36enne e 47enne

Le immagini dell'apparato di videosorveglianza non hanno lasciato dubbi sull'identità dei responsabili

Tentato furto a ditta di Assemini: arrestati 36enne e 47enne

Di: Giammaria Lavena


Ieri sera ad Assemini, i carabinieri della Stazione di Pirri con l'ausilio di personale del IX Battaglione Carabinieri Sardegna hanno tratto in arresto per tentato furto aggravato un 36enne del luogo, disoccupato con precedenti denunce a carico. Gli operanti, attorno alle 21,30 si sono mossi su disposizione della centrale operativa di via Nuoro, che era stata allertata da una telefonata pervenuta sull'utenza 112 da un cittadino. Questi segnalava la presenza di due persone introdottesi all'interno della “San Germano Spa”, sita in località Macchiareddu quarta strada Snc. Due uomini dopo aver forzato la porta d'ingresso con strumenti reperiti in loco, stavano tentando di esportare materiali vari. 

I militari, giunti nelle immediate vicinanze della predetta ditta, avrebbero individuato e immobilizzato subito uno degli autori dell’impresa delittuosa che nel frattempo avrebbe tentato la fuga. La sua identità è stata confermata dalla visione delle telecamere dell'impianto di videosorveglianza interno alla ditta. L'uomo sarebbe altresì trovato in possesso delle chiavi di una Peugeot di proprietà di una ditta di San Sperate, rinvenuta nelle vicinanze e sottoposta a sequestro anche perché rubata. L'arrestato, su disposizione dell'autorità giudiziaria, verrà sottoposto a processo con rito direttissimo nella mattinata odierna al palazzo di giustizia di Cagliari. 

Nel proseguo delle indagini i carabinieri sono riusciti a identificare anche il secondo autore del tentativo di furto, attraverso il rinvenimento del suo portafoglio e di un telefonino cellulare con all'interno un’utenza telefonica allo stesso intestata. Anche in questo caso ha contribuito all’identificazione del reo la visione delle immagini dell'apparato di videosorveglianza. Si tratterebbe di un 47enne molto noto alle cronache, nato e residente a Cagliari. Avrebbe lasciato portafoglio e telefonino su un bidone all'interno della ditta per potersi muovere con maggiore comodità durante l'attività predatoria ma, all'arrivo dei carabinieri, preso dal panico era scappato lasciando lì chiare tracce della sua identità.

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