Sassari

Una nuova tecnica di anestesia per la chirurgia mammaria

Un primo utilizzo risale al 2017 e permette alle donne di essere operate senza anestesia generale, riduce gli effetti collaterali e consente una minore degenza post operatoria

Una nuova tecnica di anestesia per la chirurgia mammaria

Di: Antonio Caria


Si chiama “blocco paravertebrale toracico” ed è una tecnica che consente alle donne di essere operate al seno senza l'anestesia generale, riducendo gli effetti collaterali di quest'ultima, oltre a consentire una minore degenza post operatoria e una ripresa più celere dell'alimentazione dopo l'intervento.

Il tutto è stato affinato nei giorni scorsi dai medici anestesisti dei due Servizi dell'Aou di Sassari, assieme ai giovani medici specializzandi della Scuola di specialità. L'opportunità di approfondire la metodica l'ha offerta il corso teorico-pratico sulle “tecniche di anestesia locoregionale ecoguidata in senologia: il blocco paravertebrale toracico”, organizzato sall’azienda di Viale San Pietro.

A Sassari un primo utilizzo è stato fatto già dal 2017 e la tecnica era stata presentata in due convegni distinti di chirurghi e anestesisti: il primo a gennaio (Tumori al seno: i bisogni i tempi, le risposte. Nuove tecniche in anestesia senologica) e il secondo a giugno (Verso la breast unit, nuove tecniche in anestesia senologica).

Consiste in una iniezione di anestetico locale nei nervi spinali toracici, fatta con precisione attraverso una guida ecografica su paziente sveglia.

«Il blocco paravertebrale toracico – ha spiegato Pierpaolo Terragni, direttore dell’Anestesia di viale San Pietro e della scuola di specialità dell'Università di Sassari – può essere utilizzato come valida alternativa alla anestesia generale nella chirurgia mammaria. Si tratta di una tecnica recente, utilizzata ancora in pochi ospedali italiani».

Al corso, che si è svolto in parte in aula e in parte nel blocco operatorio delle cliniche di San Pietro hanno partecipato una cinquantina tra medici anestesisti-rianimatori e specializzandi.

«I vantaggi – spiegano i due specialisti – sono quelli della riduzione del dolore cronico persistente dopo l'intervento chirurgico mammario. L'iniezione locale dell'anestetico blocca completamente le afferenze nervose che conducono il dolore e non si verifica l'attivazione dei recettori centrali del dolore che possono innescare il dolore cronico. 

Si tratta di una tecnica – proseguono – che può essere utilizzata nel caso di fasce fragili di pazienti, nelle quali l'anestesia generale può comportare dei rischi».

Con l'utilizzo di questa tecnica, in aggiunta al progetto obiettivo fatto partire dall'Azienda nei giorni scorsi, sarà possibile ridurre le liste d'attesa delle donne che aspettano l'intervento per patologia oncologica mammaria.

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