Siliqua

Guerra del Latte, l’altra ‘faccia’ della disperazione: “Regaliamo tutto in piazza”

I pastori della zona di Siliqua organizzano la distribuzione gratuita di formaggio, ricotta e latte ovino: appuntamento al Montegranatico

Guerra del Latte, l’altra ‘faccia’ della disperazione: “Regaliamo tutto in piazza”

Di: Alessandro Congia


Una forma di protesta più moderata e che cerca il sostegno della comunità. Lunedì 11 febbraio, infatti, alle ore 18, al Monte Granatico e nel cortile retrostante, un gruppo di pastori del posto saranno a disposizione della popolazione, per regalare a tutti i presenti il latte di pecora e mostrarli la trasformazione del latte in formaggio ed eventualmente in ricotta fumante. Il tutto sarà poi donato ai presenti. 

Si spera in una massiccia partecipazione, anche per dare un segnale forte e chiaro di solidarietà. Probabilmente, saranno presenti alla singolare iniziativa, anche alcuni giornalisti ed emittenti locali. «Preferiamo regalare il latte e i suoi derivati ai nostri paesani ed ai bisognosi», hanno detto gli organizzatori di questa nuova forma di protesta, «piuttosto che svenderlo a prezzi irrisori alle industrie di trasformazione». 

“Nei giorni scorsi – commenta il giornalista di Siliqua, Roberto Collu - i pastori di gran parte della Sardegna hanno gettato per strada migliaia di litri di latte di pecora appena munto. Il tutto ovviamente in segno di protesta. Il motivo? La guerra del latte. Un malcontento che ha ragioni ben precise: tanti allevatori infatti ritengono sia meglio buttarlo per strada, piuttosto che svenderlo alle industrie di trasformazione, che lo pagano soltanto 60 centesimi al litro, meno di una bottiglia d’acqua.  

La situazione è diventata insostenibile. Il prezzo attuale del latte non copre neppure le spese. La protesta quindi continua. E anche a Siliqua – aggiunge Collu - un paese con un consistente numero di capi ovini, un gruppo di allevatori locali ha deciso di continuare la protesta, evitando lo sversamento del loro prodotto frutto di un duro lavoro, e di regalare alle famiglie del posto e dell’hinterland, il formaggio fresco, il latte appena munto ed eventualmente la ricotta appena fatta”.

I produttori e i pastori chiedono un intervento immediato da parte delle istituzioni: non possono infatti lavorare a queste condizioni. Pertanto, chiedono che il prezzo del latte venga portato a non meno di 70 centesimi al litro. Un euro è considerato dagli allevatori un prezzo equo. Mentre, il prezzo è calato dagli 85 centesimi al litro della scorsa stagione, ai 60 di quella attuale.

Da sottolineare infine che in Sardegna vivono oltre 4 milioni di ovini, praticamente la metà dell'intero patrimonio nazionale. E circa la metà del latte ovino prodotto in Italia proviene dalla Sardegna e viene in gran parte lavorato dalle cooperative dei pastori e dalle piccole industrie locali. 

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