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Cagliari. Rifiuti nella Necropoli romana di Nostra Signora di Bonaria: la denuncia di Polastri

Il presidente della commissione Patrimonio e sicurezza al Comune di Cagliari denuncia la situazione: "Archeologia urbana scambiata come mega pattumiera: sono inorridito"

Cagliari. Rifiuti nella Necropoli romana di Nostra Signora di Bonaria: la denuncia di Polastri

Di: Redazione Sardegna Live


"Via lo scempio dalle tombe romane invase di rifiuti a Bonaria", verranno presto inserite nell’appalto della raccolta dei rifiuti solido-urbani di Cagliari. Lo ha assicurato l’assessore Giorgio Angius  nel rispondere all’interruzione del consigliere comunale Marcello Polastri (Sardegna Forte), poco fa a Palazzo Bacaredda. In apertura di seduta, infatti, Polastri ha rivolto alcune domande all’esecutivo del capoluogo isolano, facendo presente, con tanto di immagini, che "nell’antica Necropoli romana di Nostra Signora di Bonaria, a breve distanza dall’omonima Basilica, un profondo ambiente scavato nella roccia ai tempi dell’antica Roma, fa bella mostra di se con una mole non indifferente di rifiuti abbandonati, addirittura lanciati dentro da anonime mani". 

"Archeologia urbana, dunque, scambiata come mega pattumiera: sono inorridito", denuncia Marcello Polastri, presidente della commissione Patrimonio e sicurezza al Comune di Cagliari, che nel recente passato ha reso edotti gli uffici comunali competenti su questa ennesima situazione di degrado. "Non stupisce infatti, bensì dispiace e rattrista questa situazione che vede le plurimillenarie dimore dei morti, anticamente modellate nella roccia, usate per gettarvi ogni genere di immondizia –  ha ribadito Polastri -. Eppure sono luoghi che meritano rispetto giacché gli incivili e pure i prepotenti non vogliono sentir ragioni”.

"A pensare che a due passi da questa zona archeologica - ha spiegato il consigliere comunale - è presente un contenitore per la spazzatura, costantemente ripulito dagli operatori ecologici i quali, però, non possono mica calarsi sottoterra per raggiungere i sacchetti di immondizia.  Cosa potrà fare ora il nostro Comune per porre fine a questo scempio? Telecamere, maggiori controlli, pulizie con l’uso di corde per calarci nello scavo archeologico?". Pronta la risposta dell’assessore al verde pubblico Giorgio Angius: "Purtroppo abbiamo scoperto, grazie alla segnalazione contenuta nell’interrogazione di Marcello Polastri, che l’appalto della raccolta dei rifiuti solidi urbani approvato in passato, non contemplava quest’importante zona", il sito archeologico infossato nella scalinata monumentale che conduce alla Basilica di Bonaria. 

"Sito che - assicura l’assessore Angius - verrà ripulito, nell’immediato futuro, e in modo costante". Occorrerà dunque uno sforzo maggiore anche da parte degli operatori ecologici che dovranno calarsi nella cavità sotterranea, simile ad una grande vasca scavata nella roccia calcarea, profonda 4 metri circa e larga una decina, con innumerevoli arcosoli scavati nelle pareti rocciose e che oggi sono deturpati da sacchetti di spazzatura lanciati da mani anonime. Un problema ad oggi non ancora affrontato, che però cederà il posto alla pulizia e all’attenzione costante. “Esattamente quel che l’interrogazione auspica", conclude Polastri.

Una novità, dunque, per il futuro della città a misura d’uomo e che continua a lottare contro l’abbandono smodato e abusivo, di immondezza. 

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