Suicidio in carcere, Caligaris: “Dolore e tanto sgomento per questo dramma”
La riflessione della presidente di Socialismo Diritti Riforme, Maria Grazia Caligaris, sull’epilogo del 66enne suicidatosi stanotte
Di: Alessandro Congia
“Apprendere della morte volontaria di una persona genera sempre dolore e sgomento tanto più se questo avviene dietro le sbarre. E’ un monito che richiama tutte le Istituzioni ad agire unitariamente per scongiurare episodi tragici di autolesionismo. Sappiamo che non sempre è possibile prevedere questi atti né scongiurarli in extremis come spesso Agenti e Sanitari fanno. Occorrono però più progetti mirati e iniziative che devono rendere meno afflittiva la pena”.
Lo afferma Mara Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso del suicidio di un detenuto nella Casa Circondariale di Cagliari-Uta, Antioco Tardini, 66 anni, di Sant’Antioco.
“Il carcere – sottolinea – racchiude accoglie tante fragilità personali difficili da gestire. Molte non sono neppure capaci di manifestare apertamente il disagio. Ecco perché diventa indispensabile la presenza di programmi e attività molteplici con personale (Agenti, Educatori, Psicologi) adeguato ai bisogni. Occorre una maggiore attenzione da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per migliorare le condizioni di vita dentro le strutture e promuovere la realizzazione di Case di Accoglienza alternative agli Istituti di pena”.