Cagliari

Cagliari. Cartelli imbrattati e scritte sui muri della città: “Sardi e ricattati”

Diversi cartelloni pubblicitari, realizzati dalla Regione Sardegna per incentivare le vaccinazioni, sono stati imbrattati con delle scritte

Cagliari. Cartelli imbrattati e scritte sui muri della città: “Sardi e ricattati”

Di: Patrizio Carboni


Sabato 14 agosto 2021, mi aggiro per una Cagliari semideserta e mi accorgo che diversi cartelloni pubblicitari, realizzati dalla Regione Sardegna per incentivare le vaccinazioni, sono stati imbrattati con delle scritte. Continuo allora il mio tour e scopro che non è un caso isolato. A prima vista non sembrerebbero proprio i graffitti del writer Banksy, ma riescono efficacemente a rappresentare ciò che in questo momento storico è il pensiero di milioni di persone. Quelle che rimangono senza voce, quelle che oggi si sentono messe all'angolo, inascoltate, etichettate frettolosamente come no-vax e, quel che è peggio, discriminate dai loro stessi colleghi o amici. Ed infine, quelle ricattate. Violentate nelle loro scelte. Un dramma questo, che si consuma nell'oblio e che logora chi proprio non se la sente di sacrificarsi sull'altare del mainstream di regime, ma dal futuro con esiti incerti.

Le scritte, che dai ben pensanti da salotto verranno senz'altro declassate a vandalismi da isterie delinquenziali, a dirla tutta, rappresentano invece quella parte di popolo italiano che si sente preso in giro da una nomenclatura che prende decisioni da regime con il pretesto di una ormai perpetua emergenza. Un'emergenza che è stata sicuramente tale nei primi mesi del 2020, allorquando invece, ostentando tranquillità, il nostro governo affermava di avere la situazione sotto controllo, pur con le inequivocabili immagini provenienti dalla Cina. Salvo poi restringere le libertà individuali al di là di ogni ragionevole modalità, rinchiudendo in casa i nuovi clienti di Amazon, Premix o Netflix e arrivando a riaprire le libertà individuali solo per chi, avendo conseguito la patente green di sperimentatore, è rimasto fedele al volere dei nuovi mostri.

Misure restrittive che in molti casi hanno poi travalicato il buon senso, imposte su suggerimento degli autoproclamati esperti virologi da salotto televisivo, i quali hanno conquistato l'audience con contrastanti idee sul come affrontare la pandemia. Anche loro inizialmente sottovalutandola: "una normale influenza che stiamo curando" diceva Bassetti, salvo poi terrorizzarci con proclami da regime autoritario di obbligo vaccinale per tutti, con dose e contro dose. Dimenticando che ognuno di noi deve rimanere libero di decidere del proprio corpo, soprattutto nel caso di una terapia realizzata con modalità mai utilizzate prima e dunque testate per poco, pochissimo tempo. E che pertanto, in un paese civile, dovrebbe essere vietato anche solo proporla, una somministrazione che passi attraverso un ricatto delle persone.

La scritta apparsa su un muro appena fuori della città ha sicuramente un tratto folcloristico, ma rappresenta al meglio tutti i dubbi che ci attanagliano in questo momento. La decisione di un governo che anziché spendere i nostri soldi per evitare di chiudere presidi ospedalieri, e invece inonda di denari le grandi case farmaceutiche per un vaccino di cui ancora non è provata nemmeno l'efficacia (figurarsi poi la presente e futura sicurezza), qualche perplessità la dovrebbe sollevare. Del resto sono le stesse case produttrici a dichiararne i dubbi nei loro consensi informati, dei quali si pretende la firma se si vuole essere inoculati e godere del tanto agognato Green Pass. Un ministro della Salute poi che si oppone ad una sentenza di un tribunale che chiedeva semplicemente di cambiare un protocollo di cura che non funziona, o che ad un primario che ha salvato 58 vite umane con il plasma gli manda i NAS anzichè premiarlo, qualche dubbio sulla sua integrità, in tutta onestà, lo dovrebbe destare. Uno stato che in un momento di emergenza (forse solo per ciò che conviene) emana una legge che anzichè aumentare il numero di sanitari, magari incentivandoli a prestare precoci cure domiciliari, permette di sospendere i propri medici e infermieri, i farmacisti e i dentisti, forse dovrebbe sollevare qualche domanda sulla opportunità di questa storica decisione.

Il caso più eclatante di ricatto riguarda proprio loro: i sanitari. Quelli che con il DL 44 sono stati costretti da una legge (incostituzionale sich!) al ricatto più vergognoso e meschino. Quello che ti costringe a prestare il tuo corpo ad una sperimentazione se vuoi conservare il tuo posto di lavoro. Un lavoro per cui hai studiato, ti sei laureato, poi specializzato, magari hai pure conseguito un master e sicuramente una marea di corsi di aggiornamento, ma non contento ti sei sacrificato in corsia anche quando i ben pensanti, che oggi ti giudicano, stavano chiusi in casa terrorizzati dal virus che ha cambiato il mondo. "E' aberrante che proprio i medici rifiutino il vaccino", oppure "è giusto che siano obbligati per l'incolumità dei pazienti". O ancora "è ripugnante un medico che non crede nella scienza," o la frase più crudele per chi ha dedicato la sua vita a salvare vite umane: "se non vogliono fare il vaccino cambino mestiere". Queste alcune delle citazioni che scorriamo nel web, nei social e che rappresentano uno spacccato di una parte di italiani che vedono con il fumo negli occhi chi non partecipa alla sperimentazione, come fosse un normale passaggio della vita. Forse nell'illusione che grazie alla pozione miracolosa si potrà presto uscire dall'incubo delle zone colorate e dei coprifuoco. Forse dimentichi, o magari distratti, del fatto che gli stessi esperti che consigliano il vaccino realizzato con mRNA mettono in guardia dal pericolo di contagio che arriva da chi è stato immunizzato anche con due o tre dosi. "Ma contagiano meno" dice la propaganda dell'uomo della strada. Smentita dalle voci provenienti da Israele dove, con l'immunità di gregge raggiunta, i casi sono in forte risalita così come la letalità dovuta al terribile virus. Dopo l'illustre prof Fauci, anche il prof. Vaia, direttore dello Spallanzani e ospite della trasmissione Agorà Estate, ha dichiarato: "il vaccino non è una pozione magica. Anche una persona vaccinata non solo può ammalarsi, ma soprattuto può contagiare gli altri". Il professore inoltre mette in guardia sulle varianti: "ogni volta è come se fosse un nuovo virus".Bene!! Se consideriamo che ogni 15 giorni viene isolata una nuova variante, di questo passo dovremo mettere le tende negli hub vaccinali!!!

Franco Battiato fu profeta:

"Povera patria

Schiacciata dagli abusi del potere. Di gente infame, che non sa cos'è il pudore.

Si credono potenti e gli va bene quel che fanno.

E tutto gli appartiene."

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