Alghero

Alghero. Agua de Mar chiuso per assembramenti. Titolare: "Oggi mi vergogno di essere italiano"

Il titolare del locale infuriato sui social: "Assembramenti nella via pubblica, il locale rispettava i protocolli di sicurezza. Gli assembramenti sono ovunque, la soluzione non può essere chiudere e multare imprese e aziende"

Alghero. Agua de Mar chiuso per assembramenti. Titolare:

Di: Redazione Sardegna Live


Ad Alghero la polizia fa chiudere un altro locale. Si tratta dell'Agua de Mar, uno dei più noti in città: resterà fermo per cinque giorni per mancato rispetto delle norme anti Covid. E' scattata anche la sanzione amministrativa nei confronti del gestore. Secondo gli agenti intervenuti, nella notte fra sabato e domenica erano presenti "400 giovani tutti ammassati vicino al locale, senza mascherina e senza il minimo distanziamento". "Un vero delirio", aggiungono gli operatori di polizia.

Non si è fatto attendere lo sfogo del titolare, Claudio Cassitta, che sui social ha commentato: "Agua chiuso per assembramenti… Dove? Dentro il locale? No! Nella via pubblica, nel Lungomare della città. Il locale rispettava tutti i protocolli di sicurezza ma è stato chiuso 5 giorni perché nei suoi pressi c’erano assembramenti pericolosi per la salute pubblica. Chiudendo il locale si è risolto il problema? No, gli assembramenti si sono spostati nei locali limitrofi permettendo al Covid (se presente) di continuare la sua diffusione".

"Prima di chiudere il locale - prosegue - la Polizia ha multato diversi avventori che non rispettavano i protocolli, 400€ come previsto da Dpcm evitando così che gli stessi potessero continuare ad avere uguali atteggiamenti nei locali limitrofi? No! niente di tutto ciò. Nemmeno un tentativo di limitare e/o ammonire chi, con il suo atteggiamento, andava contro le regole e i protocolli. Il nemico non è il Covid, è sempre l’impresa! Oggi abbiamo un'impresa in meno. Il problema Covid non è stato comunque risolto".

"Gli assembramenti - afferma ancora - sono ovunque! Negli stabilimenti balneari tutto il giorno, nei supermercati, nei ristoranti durante la battuta di pranzo o cena, alle poste, e persino in chiesa. La soluzione non può essere chiudere e multare imprese e aziende che spendono soldi per cercar di rispettare protocolli assurdi, facendo finta di risolvere il problema in questo modo. Oggi - conclude - mi vergogno di essere italiano".

Foto Facebook Agua de Mar

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