"È inammissibile che si continui a morire sui posti di lavoro". Così la segreteria generale della UilTrasporti, insieme a quella confederale della Uil, dopo la tragica morte di un'operaio avvenuta questa mattina all'interno dello stabilimento Villaservice a Villacidro. L'uomo è stato trovato privo di vita dentro un macchinario utilizzato per la triturazione dell'umido.

"Manifestiamo la nostra solidarietà alla famiglia della vittima - spiegano il segretario generale della Uiltrasporti sarda William Zonca e la segretaria generale della Uil Francesca Ticca -: in attesa dell'accertamento della dinamica dell'incidente non possiamo che lanciare un altro appello per la sicurezza nei cantieri". 

Il sindacato Sial Cobas Sardegna propone di indire uno sciopero generale del territorio "perché purtroppo i fatti si stanno susseguendo con una frequenza impressionante e la ripresa produttiva del dopo pandemia innescherà una rincorsa al recupero economico da parte delle aziende che metterà a rischio la salute e l'incolumità dei lavoratori", afferma il coordinatore regionale Gian Luigi Marchionni .

"Questo fatto è l'ennesima prova che i tempi e le modalità di lavoro sono ormai diventati insostenibili e che bisogna ripristinare quel rapporto lavoro/tempo indispensabile per garantire la sicurezza di chi opera e la qualità del lavoro. Naturalmente non ci addentriamo sui dettagli perché c'è un indagine in corso, ma certamente valutiamo molto negativamente fatto che nel 2021 si possa morire in maniera così tragica in un impianto che dovrebbe essere all'avanguardia per quanto concerne la sicurezza".

"Non si può lavorare da soli in un impianto di quel tipo", aggiunge la Cgil Sardegna. Cgil e Fp, alla quale era iscritto Ignazio Sessini, sottolineano che "faceva il turno di notte e in quella parte di impianto si trovava da solo, una condizione inaccettabile che non poteva né doveva verificarsi".

Il sindacato attende gli sviluppi delle perizie per capire i particolari, ma è evidente che "quando accade un fatto così ci sono responsabilità che devono essere accertate e qualcosa, fra le misure previste per garantire la sicurezza, è venuta meno". 

La Cgil "si stringe intorno alla famiglia di Ignazio e auspica che venga fatta luce al più presto sulla dinamica dell'incidente e sulle responsabilità. È vergognoso che si muoia in questo modo", conclude il sindacato.