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È stata un successo l’edizione 2018 di “L’ischis ma no l’ischis”, ospitata nei locali della biblioteca comunale di Macomer.
La manifestazione rappresenta l’appuntamento conclusivo annuale per gli studenti di tutti i corsi Is.Be, che quest’anno si sono svolti a Borore, Bortigali, Martis, Macomer, Orotelli, Bari Sardo, Bolotana, Nuoro, Marrubiu, Buddusò e Fonni. I corsisti hanno ricevuto gli attestati di partecipazione dalle docenti Daniela Masia Urgu, Lucia Sechi, Francesca Sini, Adriana Cocco, Immacolata Salis e Ivan Marongiu. Un team di operatrici ormai consolidato e altamente professionale.
L'appuntamento dell'Istituto di studi e ricerche “Camillo Bellieni” di Sassari è stato aperto dai bambini di Macomer che, preparati dalle attività di animazione dello sportello linguistico, hanno dato vita a una rappresentazione teatrale in lingua sarda.
Moderati dalla presidente Is.Be Maria Doloretta Lai, si sono sviluppati moderato gli interventi. A prendere la parola il sindaco del centro del Marghine Antonio Onorato Succu, il quale ha espresso notevole apprezzamento per l’ottima riuscita, manifestando la volontà di organizzare nel prossimo futuro, insieme al Bellieni, altre iniziative culturali di spessore, come già avvenuto nei giorni scorsi per il percorso identitario “In sos logos de Angioy”.
Applauditissimi sono stati gli intermezzi musicali proposti dal coro “Sant’Anastàsia” di Buddusò che, dopo l’apertura con il classico “Nanneddu meu”, ha proposto un ricco repertorio di brani. «La passione per la lingua e la cultura sarda deve emergere dal cuore – ha affermato il direttore scientifico Is.Be, Michele Pinna – e il lavoro dell’operatore linguistico è quello di aiutarci a recuperare questa passione che prima non riuscivamo a riconoscere, ma che già dimorava nella nostra anima».
Il premio “Si moves sa limba, sa limba ti movet” è andato a Giovanni Fancello che con la sua attività, come autore e come giornalista, ha permesso di fare apprezzare la grande ricchezza e l’originalità della cultura alimentare dell’isola, una testimonianza di come si possa preservare il Sardo occupandosi di cose all’apparenza materiali, ma di grande valore identitario. Per il campo della Poesia il riconoscimento è stato conferito ad Antonello Bazzu, autore di duplice produzione in sardo e sassarese, il cui impegno si è stato rilevante anche come organizzatore culturale nell’associazione “Sinuaria poetarum”, attraverso rassegne e incontri letterari.
Lucia Sechi ha ricevuto il premio per gli Operatori linguistici è per essersi distinta nelle attività di sportello e in importanti ricerche che hanno dato vita a numerose pubblicazioni.
A consegnare le pergamene è stata l’assessora alla Cultura di Macomer, Tiziana Atzori.
«Il pregiudizio è l’unico ostacolo alla padronanza della lingua – ha spiegato l’operatrice Daniela Masia Urgu nella relazione conclusiva –. Il nostro lavoro di operatori si svolge su due livelli, se da un lato c’è la formazione per l’utilizzo corretto dell’idioma nel parlato e nello scritto, dall’altro c’è l’attività di sensibilizzazione per abbattere questi pregiudizi».