Si è aperto oggi a Nuoro davanti al collegio dei giudici presieduto da Luisa Rosetti, il processo a carico di 4 pastori accusati di blocco stradale nell'ambito di una protesta avvenuta sulla SS 131, all'altezza del bivio per Lula, il 13 febbraio del 2019, quando in tutta la Sardegna gli allevatori erano in stato di agitazione per ottenere un prezzo equo del latte ovino.

L'avvocata Giulia Lai, che difende uno degli imputati, ha presentato un'eccezione di incostituzionalità contro la normativa che disciplina il reato di blocco stradale, il decreto legge 'sicurezza' del 2015, ma il tribunale l'ha respinta. Alla richiesta si erano associati anche tutti gli altri difensori, Adriano Sollai, Marcella Cabras e Michele Zuddas.

"E' una norma troppo generica - spiega all'ANSA l'avvocata Lai - che contrasta con l'art. 25 della Costituzione, secondo il quale le condotte dei reati devono essere precisate dalla normativa. Questa eccezione la presenterò fino in Cassazione e finché non verrà accolta - promette - perché la norma è lesiva del diritto a manifestare. Faccio notare inoltre che quella di oggi è la prima udienza in Italia che riguarda il reato di blocco stradale. Per tutti gli altri fatti analoghi si è proceduto con un decreto penale di condanna, ovvero tramutando la pena detentiva in pena pecuniaria".

La prossima udienza è stata fissata per il 29 ottobre, quando si aprirà il dibattimento e verranno ascoltati i primi tre testimoni dell'accusa. Domani, sempre nel tribunale di Nuoro, si aprirà l'udienza preliminare nei confronti di altri 10 pastori, protagonisti questa volta di una manifestazione avvenuta l'8 febbraio del 2019 sulla statale 131 Dcn, all'altezza di Siniscola.

La gip Teresa Castagna dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura per il medesimo reato di blocco stradale. Alle ore 12, nella gradinata del Palazzo di giustizia barbaricino, si terrà un sit-in a sostegno degli imputati promosso dall'associazione indipendentista Libertade.