Cagliari

Strutture ricettive extra-alberghiere nuove vetrine dei prodotti sardi. Corrias (PD): "Non si incoraggiano i turisti a scoprire le tipicità del territorio”

"Un altro dubbio deriva invece da eventuali ripercussioni che la vendita potrebbe procurare a quelle attività imprenditoriali che commerciano prodotti tipici che risentirebbero della nuova concorrenza”

Strutture ricettive extra-alberghiere nuove vetrine dei prodotti sardi. Corrias (PD):

Di: Redazione Sardegna Live


È stata approvata con 30 voti a favore e 19 di astensione la proposta di legge per l'esposizione e la vendita nei bed & breakfast, negli agriturismi, negli affittacamere o guest house dei prodotti artigianali della Sardegna. 

Lo stesso provvedimento prevede nuove disposizioni anche per le strutture alberghiere. In particolare, su richiesta dei clienti, in deroga ai limiti dimensionali stabiliti dalla legislazione in materia, sarà possibile aggiungere posti letto supplementari da riservare ai minori dello stesso nucleo familiare o comunque per esigenze dello stesso nucleo. 

I consiglieri regionali del Pd si sono astenuti dal votare la proposta di legge 177.  “La riserva - spiega Salvatore Corrias (PD) - origina non dal fatto che tali attività possano, in assoluto, essere svolte, quanto piuttosto perché si ritiene non coerente mutuare, anche nei contesti extra-alberghieri, modalità e sistemi di promozione tipici di altre forme di turismo, offrendo al villeggiante un pacchetto pronto e già indirizzato verso alcuni prodotti e manufatti locali e non incoraggiandolo a ricercare e scoprire, di propria iniziativa, le tipicità del territorio”. 

“Chi sceglie di soggiornare in strutture ricettive extra-alberghiere è solitamente interessato a un contatto diretto e più immediato con le località che visita e aspira a coglierne le sfumature del quotidiano, nella loro versione autentica e non ricostruita a uso e consumo del turista. Non si vorrebbe, invece, che trovando una struttura già allestita con prodotti scelti e decisi dall'ospite, il turista possa essere dissuaso dal ricercare di propria sponte le tipicità del luogo perdendo così l'occasione di parlare direttamente con un artigiano o con un artista pronti a descrivere con passione il proprio lavoro. Un altro dubbio deriva invece da eventuali ripercussioni che la vendita potrebbe procurare a quelle attività imprenditoriali che commerciano prodotti tipici che risentirebbero della nuova concorrenza”.

“In assoluto, dunque - conclude Corrias - non si è espresso un parere sfavorevole alla modifica, ma si ritiene che altro debba essere fatto, da parte delle strutture ricettive extra-alberghiere, per promuovere i prodotti e i manufatti locali e incoraggiarne il consumo da parte dei turisti”. 

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