Cagliari

Giuseppe, 65 anni di Selargius: vive in una baracca senza acqua e corrente

Il suo giaciglio, da 4 anni, si trova accanto all’ex motel Agip, dove erano ospitati i migranti

Giuseppe, 65 anni di Selargius: vive in una baracca senza acqua e corrente

Di: Alessandro Congia


L’incredibile storia di Giuseppe, è proprio il caso di dirlo, raccontata senza veli e censure da Pino Paolo Porru che, incredulo di ciò che  i suoi occhi hanno visto proprio li, accanto alla struttura di prima accoglienza per i migranti (in questi giorni trasferiti per sempre in altre strutture individuate dalla Prefettura e risultate vincitrici del bando). 

“Questa mattina – si legge tra le righe del post pubblico di Fb - passavo a piedi in Via S. Maria Chiara a Pirri, a poca distanza da casa mia. Dentro il recinto di quello che un  tempo era il Motel Agip, che per 7 anni ha ospitato i migranti, ho notato una baracca costruita con materiali di risulta. Pur essendo vicino a dove abito ripeto, non l'avevo mai notata mentre notavo il via vai continuo di cittadini africani ospiti nell'hotel. Questa mattina mi sono affacciato e ho visto un uomo completamente curvo che camminava con una busta in mano. Incuriosito, sono entrato nel recinto e l'ho chiamato per parlargli. Gli ho chiesto da quando viveva li in quella baracca e lui mi ha detto che era li da 4 anni. Gli ho chiesto di dove fosse, quanti anni aveva, cosa aveva fatto nella vita e come mai viveva così in questa condizione estrema. Mi ha risposto che era di Selargius, 65 anni e faceva il muratore ma poi delle ernie del disco gli avevano impedito di lavorare ed erano il motivo per cui camminava così curvo” (cammina e si muove letteralmente piegato, esattamente come nella foto). 

IL DRAMMA. Giuseppe non ha soldi, ha fatto domanda per un sussidio di estrema povertà ma non l'ha ricevuto. Mi ha detto, con le lacrime agli occhi, che ha difficoltà a trovare da mangiare ( è completamente sdentato dunque non può mangiare cibi solidi). Gli ho chiesto cosa avrebbe voluto ora più di tutto e mi ha risposto: una doccia. Quello che fa specie è che quest'uomo che ha contribuito da sano al benessere di tutti ( ha 25 anni di contributi versati, dunque è stato pure un contribuente dalle cui tasse pagate tutti abbiamo usufruito) viva in quelle condizioni.

“Sarò retorico, sarò demagogo e, ormai va di moda, pure razzista - scrive Pino Paolo Porru - ma questa è una vergogna. Perchè chi ci ha governato non trova i soldi per i migliaia di Giuseppe stremati dalla malattia e dalla vita che ci sono in giro? Nessuna maglietta rossa, nessuna Onlus o associazione pseudo umanitaria si spende mai per questi invisibili nostri connazionali. Mi auguro che qualcuno di dovere intervenga per rimediare al dramma di un uomo che in condizioni di salute estremamente precarie vive in una baracca sotto il caldo estremo d'estate, il freddo e la pioggia d'inverno, senza mai un piatto caldo che possa consolare la sua grande e continua sofferenza”.

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