Ovodda

Addio ad Alessandro Marongiu, il ragazzo dal cuore buono

La sua amicizia era la garanzia di un rapporto a cui teneva in modo sincero e che alimentava con forza

Addio ad Alessandro Marongiu, il ragazzo dal cuore buono

Di: Roberto Tangianu


Bastava una stretta di mano per capire quanto grande fosse il suo cuore. Lo stesso cuore che in un istante ha interrotto per sempre il suo battere facendo sprofondare in un dolore senza fine un’intera comunità. 

Alessandro Marongiu, affettuosamente soprannominato “Pudore”, si è spento all’alba di un nuovo giorno. Doveva essere una domenica da dedicare alla moglie Irene e ai suoi bambini Elena e Francesco, senza però dimenticare il lavoro che per lui era sinonimo di impegno costante e dedizione totale. Era un punto di forza del caseificio Marongiu, una delle attività d’eccellenza del centro Sardegna. Condivideva con il padre Michelangelo e i familiari quel modo preciso di portare avanti l’azienda.

Il Caseificio Marongiu ha guadagnato tanti riconoscimenti grazie alla qualità e alla bontà del prodotto, alla costanza e alla determinazione di un’azienda che ha saputo fare tesoro dei saperi della tradizione e dei metodi di lavorazione artigianale tutelando così la genuinità e i sapori di un prodotto capace di conquistare anche i palati più fini. 

Alessandro era un ragazzo di grandi valori e con l’anima immensa. La sua amicizia era la garanzia di un rapporto a cui teneva in modo sincero e che alimentava con forza. L’onda umana che da ieri fino al termine del funerale ha trasferito cordoglio e affetto ai suoi cari, testimonia il bene che il giovane ovoddese ha seminato, guadagnandosi la stima di tutti.

La sua era una bella immagine per l’intera comunità. I filmati che raccontano la lavorazione del fiore sardo e che hanno fatto il giro del mondo documentano la sua maestria e catturano un carattere docile che traspare dal suo timido sorriso. Le processioni religiose che lo vedevano sempre tra i primi ad aprire in sella al suo cavallo il passaggio del Santo oggi riaffiorano attraverso il fascino di una fotografia. 

 

Alessandro ha sempre rappresentato un modello per tutti. Il figlio Francesco, di soli 5 anni, “cammina” sulle sue orme e oggi in lui rivive lo stesso sguardo che tutti ricordano. Fiero e orgoglioso.

Ogni sofferenza ha la sua portata, ma ci sono tragedie che lo sono un po’ più delle altre: quando un giovane muore all’improvviso, quando la donna che amava rimane sola con due bambini da accompagnare, quando una famiglia meravigliosa è piegata dal dolore, quando un’intera comunità si stringe in un pianto sordo e silenzioso, difficile da consolare.

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