Sassari

Firmato l'accordo per il Polo giudiziario

Un investimento totale di 22 milioni di euro rivaluterà l'ex carcere di San Sebastiano

Firmato l'accordo per il Polo giudiziario

Di: Antonio Caria


L'ex Casa Circondariale di San Sebastiano, attiva a Sassari per oltre 140 anni e dismessa 5 anni fa, sarà riconvertita in Polo giudiziario. Grazie alla firma, avvenuta questa mattina (3 agosto) tra il Comune di Sassari, la Regione Sardegna, l'Agenzia del Demanio, il Ministero dei beni e delle attività culturali (Mibac) e il Ministero della Giustizia, avvenuta oggi, 3 agosto, a Palazzo Ducale, si dà il via effettivo al percorso di riqualificazione.

Quella appena avviata è la fase conclusiva di un progetto iniziato nel 2013, dopo il trasferimento dei detenuti nel nuovo complesso penitenziario di Bancali. La seconda fase (maggio 2014), ha portato all'approvazione dell'idea progettuale e dello studio di pre-fattibilità, sottoscritto anche dal Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Province di Sassari e Nuoro, dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Sardegna, dal Tribunale di Sassari, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari e dal Consiglio dell’Ordine forense di Sassari.

Nel 2017, l'Amministrazione comunale ha accertato la compatibilità delle future destinazioni d’uso direzionale e museale, in seguito al riconoscimento come “immobile di interesse culturale storico-artistico” da parte della Commissione regionale per il patrimonio culturale della Sardegna, e con l'approvazione da parte della Giunta regionale, il 29 maggio 2018, dell'accordo di programma, si dà il via all'esecutività del piano.

Il progetto, che prevede l'accorpamento degli uffici delle amministrazioni giudiziarie, ha come finalità la tutela, la fruizione e la valorizzazione di un importante bene culturale, restituito così al centro storico, alla riqualificazione integrale dell'intera zona, di 18mila metri quadrati, e alla rivitalizzazione del tessuto urbano grazie all’inserimento di nuove funzioni e servizi.

Il tutto è finanziato dall'Agenzia del Demanio con un investimento complessivo di 22 milioni di euro (13 milioni 895mila euro iniziali a cui si aggiunge una compartecipazione di 700 mila euro da parte del Comune di Sassari per il museo della memoria carceraria, la cui realizzazione rientra tra i progetti della Rete Metropolitana del Nord Sardegna, finanziati dalla Regione Sardegna nell'ambito della programmazione territoriale integrata).

«Il recupero di una struttura importante come quella dell'ex Carcere di San Sebastiano – ha commentato il sindaco Nicola Sanna – prevede anche la realizzazione di un museo. Uno spazio della memoria che si inserirà nei percorsi storico-artistici della città e che andrà a raccontare visivamente e materialmente le condizioni di vita e di lavoro, i mutamenti sociali, culturali e religiosi e l’evoluzione del costume nel corso degli anni di attività del penitenziario. I locali, gli arredi originali, i graffiti e le iscrizioni, saranno preservate e saranno rese fruibili per la cittadinanza».

«Sappiamo bene quanto questa struttura così grande, così centrale, sia importante non solo per Sassari ma per tutta la Sardegna e siamo ben contenti di dare il nostro contributo – ha aggiunto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Intanto mettiamo l'impegno perché il progetto si realizzi nei termini previsti, perché garantire tempi certi è cosa fondamentale per misurare la qualità amministrativa, un punto su cui stiamo battendo convintamente su tutti i fronti, e basti citare la legge urbanistica. E poi l'altro impegno. Questa struttura serve agli uffici giudiziari ma anche alla città, al territorio, all'intera rete metropolitana. Deve essere aperta a tutti e deve diventare un polo di attrazione per i turisti che visitano Sassari. Quindi insieme al Comune abbiamo deciso di finanziare un museo dedicato alla memoria del luogo e delle persone che lo hanno vissuto. L'auspicio è che sia uno dei molti musei che andranno a formare la rete museale di questo territorio. Sassari, Porto Torres, Alghero, Castelsardo e le altre città della rete metropolitana, ognuna con i suoi punti di forza e le sue caratteristiche, possono avere, insieme, una rete museale di straordinaria ricchezza e di cui questa struttura è un tassello importante».

Il polo giudiziario comprenderà la sede dell'Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna, della Corte d'Appello – Sezione distaccata di Sassari, dei Giudici di Pace, dei servizi delle amministrazioni giudiziarie, di un museo della memoria carceraria e della sede di Sassari della direzione regionale dell'Agenzia del Demanio.

Ciò consentirà anche di realizzare un  risparmio di spesa pubblica quantificato in circa 1 milione di euro annui dovuto alla chiusura dei contratti di affitto con le strutture private che oggi ospitano gli uffici statali della città di Sassari che saranno trasferiti nell’ex Carcere.

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