Cagliari

“Anche io posso donare il sangue e tu”? Lo spot per donarlo prima delle vacanze

In Sardegna la situazione attuale è questa: “C’è bisogno urgente del sangue, fate una donazione” Guardate il VIDEO

 “Anche io posso donare il sangue e tu”? Lo spot per donarlo prima delle vacanze

Di: Alessandro Congia


 “Per favore, andate a donarlo. Non arrendetevi subito al fatto che forse, pensate, non potete donare. L'ultimo decreto in materia di donazione di sangue ha aperto la donazione anche a chi soffre di favismo, chi è portatore sano di talassemia, chi soffre di tiroide, e come sempre possono donare anche quelli che hanno fatto il tatuaggio, purché siano passati quattro mesi. Andate, parlatene con il medico e solo così avrete la certezza se siete idonei. Andate anche se avete paura: è solo una piccola punturina, nulla a che vedere con il dolore che si prova facendo un piercing, o un tatuaggio e robe simili. Il sangue può servire a tutti, anche a te o ai tuoi cari. 

Ivano Argiolas, fondatore di Thalassa Azione, lancia un messaggio importante, lo fa con la collaborazione di alcuni giovani che, in un bellissimo spot, ricordano quanto sia importante questo gesto di umanità, di sensibilità nei confronti di chi ha bisogno.   

È probabile, ma spero di no – scrive Ivano Argiolas - che questa estate, cioè adesso, in questi giorni e settimane, succeda che il sangue negli ospedali non basterà per tutti ed allora sarà razionato. Successe già l'anno scorso a gennaio, quando all'ospedale San Michele - Brotzu furono costretti a rimandare gli interventi chirurgici non urgenti per dedicare il poco sangue disponibile alle urgenze ed ai malati gravi come per esempio sono i tumorali (bambini, adulti e anziani), o noi che abbiamo la talassemia che magari ci danno una sola sacca anziché due o tre. Oppure le vittime di incidenti sul lavoro, o per la strada, o le donne che devono mettere al mondo un bambino o quelli che hanno bisogno urgentissimo di trapianto d'organo. Successe il finimondo l'anno scorso, e fra le assurdità che mi capitò di ascoltare dai parenti dei pazienti a cui fu rimandato l'intervento (magari programmato da mesi) c'erano quelle di cittadini arrabbiati con il sistema sanitario sardo, con i politici e via discorrendo. Chiesi ad alcuni di loro se fossero donatori di sangue, e mentre alcuni taccerono perché resisi conto della scivolata altri risposero, senza vergogna: - ci devo pensare io? E i politici? E le tasse per cosa le pago...È successo e succederà ancora.  A meno che quel 3% di donatori sardi non diventino il 4-5%”.

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