Cagliari

Sant’Efisio nel 1943, anche sotto le bombe non è mancata la fede e l’amore per il guerriero

Un documento storico esclusivo, gli ‘spezzonamenti’ su una città sventrata. Il santo guerriero portato su un furgoncino

Sant’Efisio nel 1943, anche sotto le bombe non è mancata la fede e l’amore per il guerriero

Di: Alessandro Congia


Un prezioso pezzo di storia del 1943, era esattamente il 1° maggio di 75 anni fa quando per le vie di Cagliari si potevano notare case e strade distrutte dai bombardamenti.

Cagliari versava in uno stato di dolore e di distruzione ma il forte sentimento religioso sembrava sostenere coloro che decisero di non sfollare.  Non sfilano traccas o costumi, né si odono canti e applausi di ammirazione.  Il Santo è caricato, di mattina presto, quasi in segreto, sul camioncino del latte di Giannetto Gorini e incomincia il suo viaggio accompagnato da sommesse preghiere e silenziose invocazioni di pochi fedeli il cui numero cresce lungo la strada che lo porta a Pula.

Quello che viene fuori è un sublime atto di fede per il santo e un’eroica dimostrazione d’amore dei suoi abitanti per Cagliari.  Mette i brividi vedere questa eccezionale processione, che appare essa stessa come un miracolo, col Santo che guida i devoti nel suo tradizionale cammino verso Nora “nella Cagliari senza vita, con le case crollate, con le strade distrutte, con le navi bruciate, con il cielo senza rondini” come la ricostruisce nel ricordo, diversi anni dopo, Antonio Ballero giornalista dell’Unione Sarda.

Immagini girate da Marino Cao per l’appunto, nel 1943. Nella diretta di SardegnaLive, l’episodio è stato ricordato anche da Giuliano Marongiu durante la cronaca di festa religiosa e di profonda fede nell'edizione numero 362 della sagra della Sardegna.

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