Giave

Progetto della variante ferroviaria Bonorva-Torralba. La Sindaca Uras «ci opporremo in tutte le sedi»

Inviata una lettera di protesta a Rfi e Italferr

Progetto della variante ferroviaria Bonorva-Torralba. La Sindaca Uras «ci opporremo in tutte le sedi»

Di: Antonio Caria


Combattiva più che mai la Sindaca Maria Antonietta Uras. Stamattina (23 marzo), la Giunta comunale da lei presieduta, ha approvato una proposta di deliberazione con la quale si disapprova il progetto della variante ferroviaria  nel tratto Bonorva-Torralba che, pare, debba interessare anche il territorio di Giave.

Questa decisione presa dalla Giunta giavese segue una missiva scritta dalla Sindaca Uras e inviata, nella giornata di ieri (22 marzo) e indirizzata a Rete Ferroviaria Italiana (Direzione Territoriale di Produzione Sardegna), all’ingegner Cristian Colaneri (Direttore Commerciale ed Esercizio di Rfi), alla Italferr e per conoscenza all’Assessore ai Trasporti della Regione Sardegna, Carlo Careddu, alla dottoressa Gabriella Massidda (Direttrice Generale dell’Assessorato ai Trasporti), a Trenitalia, alla Soprintendenza di Sassari e all’Unione dei Comuni del Meilogu.

Nella lettera, la sindaca Uras rimarca come questa variante interferisca pesantemente con il territorio comunale e creerebbe un grosso disagio agli allevatori della zona, che vedrebbero espropriato il loro terreno.

Inoltre, «la presenza nel progetto di  una galleria di oltre 2000 metri, a qualche centinaio di metri di profondità e di un viadotto, comporterebbe l’estrazione e la movimentazione di una grande quantità di materiale di scavo, la cui possibile pericolosità appare ancora del tutot da valutare, anche per il possibile impatto con le falde acquifere; per non parlare della sistemazione definitiva di tale ingente materiale».

Un progetto che, a suo modo di vedere, rischia di creare delle criticità anche per il Nuraghe Oes ealle vestigia dell’omonimo castello dei doria, ubicato nella regione di Planu Roccaforte.

Nella lettera si specifica come i servizi ferroviari recentemente riaperti «vedrebbero vanificata la loro funzione dalla perdita della stazione, mentre avrebbero bisogno di essere incrementati, soprattutto nei giorni feriali, in un quadro di rivisitazione e potenziamento dell’offerta di trasporto alternativa alla strada e alla motorizzazione privata».

In aggiunta, la prima cittadina di Giave ha rimarcato «l’abnorme ed ingiustificata sproporzione tra il sacrificio chiesto al territorio a fronte di una spesa prevista (ma facilmente prevedibile in forte rialzo) di almeno 100 milioni di euro, in cambio di una riduzione di appena 5 minuti (dati di stampa Rfi) dei tempi di viaggio ferroviari». 

Una determinata Maria Antonietta Uras ha concluso annunciando la totale opposizione al progetto «e la determinazione a portare in tutte le sedi opportune le ragioni di tale dissenso».

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