Cagliari

Dentro il ‘bunker’ dei tossici, residenti rassegnati: «Prigionieri a casa nostra»

Ai piedi del Colle di San Michele, nulla è cambiato: un viavai continuo di eroinomani

Dentro il ‘bunker’ dei tossici, residenti rassegnati: «Prigionieri a casa nostra»

Di: Alessandro Congia


 Una novità sulla presenza dei tossicodipendenti, nel rione di San Michele  in effetti c’è stata, ma non è sufficiente: chi si bucava sotto i condomini e gli androni dei palazzi popolari tra via Ranieri Sampante, Serbariu e Pietro Scornigiani, si è defilato, complice la presenza delle forze dell’ordine con i presidi mobili e le ronde. Ora chi deve farsi di eroina preferisce luoghi semi-nascosti, tra la vegetazione spontanea che cresce ai piedi dell’enorme parco di San Michele, tra i boschetti e gli ex fortini militari da cui si intravedono però le finestre delle case. 

Un ‘viaggio’ tra centinaia di siringhe usate, sporcizia e piccoli “bunker” ricavati in mezzo ai rami degli alberi: qui si vive la quotidiana attività dei giovani e meno giovani tossicodipendenti che arrivano dall’hinterland: facile acquistare la dose per poche decine di euro, (appena 5 o 10 euro) dalle strade dove si spaccia e si vende morte ogni giorno. 

Non è una novità, ma l’eroina, il suo consumo abituale, è diventato un fenomeno preoccupante, mentre le Istituzioni faticano non poco a dare risposte concrete ai residenti, prigionieri loro malgrado per la presenza costante di queste persone ritenute pericolose. 

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