Cagliari

Cagliari, miss Velena: gag e sorrisi. La storia di Mario Melis

"Oltre questa immagine eccessiva, siamo delle persone. E non un fenomeno, da discriminare e offendere"

Cagliari, miss Velena: gag e sorrisi. La storia di Mario Melis

Di: Alessandro Congia


Drag Queen? E’ un artista, generalmente omosessuale o transessuale, (in prevalenza ma non necessariamente d’obbligo), che si esibisce in spettacoli di varietà travestito da donna, sfoggiando un trucco e un abbigliamento volutamente appariscenti, improntati a un’idea di femminilità eccessiva e talvolta parodica. E a Cagliari piace questa idea, al pubblico adulto e giovanile, Drag Queen, un universo dove trasgredire non significa assolutamente essere volgare. 

CAGLIARI, MISS VELENA: GAG E SORRISI. Mario Melis, classe 1968, al secolo Velena Costitution Mendez, miss Velena ha calcato tanti palcoscenici, oggi tra amarezza, buon umore, sorrisi e qualche piccola delusione, continua a far divertire gli spettatori di locali, feste e iniziative. 

D. Come è cominciata questa passione, tramutatasi poi in lavoro vero e proprio? 

R. Dunque il tutto è  nato per caso 30 anni fa per gioco. Ho iniziato con degli amici,che facevano spettacoli nei pub. Per poi a metà  degli anni 90, l'ho fatta diventare una professione. E ho fatto la così  detta gavetta. Per poi nel 2004 vincere il concorso di miss Drag queen Italia. E ancora oggi continua questa passione. 

D. Trucco, parrucco, vestirsi e cominciare lo spettacolo. Quanto dura tutto ciò, preparazione e poi il cosiddetto debutto tra applausi e risate coinvolgenti.. 

R. Per quanto riguarda il trucco e parrucco, prima di salire sul palco, ci vogliono  più  o meno due ore di preparazione. Naturalmente  c'è  uno studio del personaggio e di ciò che si vuole trasmettere.  Trovare i costumi inerenti ai pezzi che si fanno. 

D. Spesso nei tuoi post su FB c’è qualche rima di amarezza, rabbia, delusione…Con chi ce l’hai veramente? 

R. Su Facebook  e altri social, mi arrabbio e ho amarezza. Quando non rispettano la persona, e offendono con frasi omofobiche. E quando non rispettano questo lavoro. Perché  nonostante la passione, si tratta di un lavoro. 

D. Tanti anni tra spettacoli, risate, gag di un’intera generazione… Perché piace una drag Queen?... 

R. Be nonostante ormai il fenomeno  Drag queen  sia sdoganato. Piace perché  è eccessivo. È colorato. Diverte con la sua femminilità eccessiva, e ironia. E anche perché  se lo si osserva attentamente . Oltre alle risate, regala anche delle emozioni. Perché molte volte, dietro la nostra maschera. Si nascondono  dei dolori, mai risolti. E noi con la nostra energia, trasformiamo in risate e emozioni.  

D. Ricordaci un aneddoto, un racconto che ti ha particolarmente ferito o al contrario entusiasmato di questo lavoro…

R. Un aneddoto che mi ha deluso, e che parecchi anni fa ,feci un colloquio di lavoro, per una azienda importante. Chi faceva il colloquio, veniva al locale dove mi esibivo. E non era andato in porto il lavoro. Solo perché  facevo la drag queen. Invece  un aneddoto positivo. E che durante  una serata nel pubblico, c'era una signora che aveva un brutto male. Venne in camerino a ringraziare.  Perché  in quell'ora di spettacolo tra risate e divertimento.  Non pensava al suo male. Per me quello è  il più bel complimento che mi abbiano fatto. 

D. Cosa ti senti di dire alle persone che leggeranno l’intervista? 

R. Alle persone che leggeranno questa intervista, vorrei che capissero.  Che non siamo delle persone pericolose. Che oltre questa immagine eccessiva, siamo delle persone. E non un fenomeno ,da discriminare e offendere.  E che siamo più  veri, e perbene. Di chi punta il dito ,e ancora si scandalizza!

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