Latte, pastori sardi pronti a "nuove e più vigorose proteste"
"I molteplici procedimenti penali pendenti a carico di un migliaio di pastori stanno provocando conseguenze di gravissimo danno per l'immagine di tutta la categoria. Politica intervenga"
Di: Giammaria Lavena
A distanza di oltre due anni dalle proteste per il prezzo del latte, i pastori sardi sono pronti a nuove rivendicazioni. "I molteplici procedimenti penali pendenti a carico di un migliaio di pastori stanno provocando conseguenze di gravissimo danno per l'immagine di tutta la categoria, ma attualmente pesano soprattutto per quanto riguardano le conseguenze economiche aziendali", affermano i 'pastori senza bandiere' che avevano portato avanti la battaglia per il prezzo del latte.
"Le aziende agricole, infatti, per poter accedere ai contributi della Domanda unica della Pac e quanto previsto in termini di aiuti ad ettaro e a capo e di investimenti dai Programmi di sviluppo rurale - proseguono -, sono obbligate a produrre ogni anno la documentazione antimafia per usufruire dei contributi dell'Unione Europea, ma i procedimenti giudiziari pendenti non consentono il rilascio del certificato antimafia e da questo deriva la perdita di milioni di euro di contributi a danno di tutte le aziende dei pastori sotto processo".
"Se non verrà garantito l'intervento della politica, a tutti i diversi livelli, per risolvere tale problematica", i 'pastori senza bandiere' prevedono di intraprendere "nuove e più vigorose forme di tutela per salvaguardare tutti i danneggiati: perché non sia mai che oltre al danno arrivi anche la beffa".