Giave

Zona Franca a Giave. Terzo comunicato di Maria Antonietta Uras

La prima cittadina: «la zona franca, istituita per legge, comporterebbe vantaggi ben diversi e duraturi nel tempo»

Zona Franca a Giave. Terzo comunicato di Maria Antonietta Uras

Di: Antonio Caria


Non si placa ancora la vicenda della Zona Franca a Giave. Di seguito, pubblichiamo il terzo comunicato della sindaca Maria Antonietta Uras.

«In relazione ad alcuni articoli di stampa giornalistica, apparsi nelle giornate del 4/5 gennaio 2018, dalle quali sembrerebbe che gli Enti preposti abbiano fornito risposte negative sulla questione Zona Franca, si comunica quanto in appresso: il Comune di Giave smentisce nella persona del sindaco e fa presente che le deliberazioni 112 e 119 del dicembre 2017, atti che hanno permesso l’istituzione nel proprio territorio del regime fiscale agevolato (Zona Franca al Consumo) non sono state mai eccepite o opposte in giudizio dagli enti preposti da noi legalmente citati. Il Comune di Giave, a seguito di un approfondito studio della materia zona franca al consumo spettante alla Sardegna di diritto da diversi decenni, ha agito nel rispetto della normativa vigente che mai è stata attuata dagli attuali organi politici regionali preposti. A tal riguardo risultano infondate le notizie della stampa sopra menzionata, e qualora fosse necessario difenderemo i nostri diritti nelle opportune sedi, consapevoli di aver agito nel pieno rispetto della legge a tutela dei nostri concittadini. Per chiarezza e verità, apprendo con piacere di come l’Assessore Regionale Paci abbia le idee chiare sulla zona franca e le esponga ai giornali. Ma io chiedo il rispetto delle leggi. La prima legge della quale chiedo rispetto è la 241/90 sull’accesso agli atti amministrativi, o stanno aspettando i decreti attuativi anche per questa? Son trascorsi 30 giorni dall’adozione delle delibere inviate agli organi competenti e nessuna risposta ufficiale è mai pervenuta al mio comune. Gli enti pubblici dialogano per iscritto. Vogliamo risposte, inviate nelle forme di legge, nero su bianco, con firma leggibile del mittente. Non siamo nelle condizioni di poterci accontentare di commenti sui giornali. Dagli enti sovraordinati ci aspettiamo ben altro- io come sindaco e gli altri come cittadini! Da quel che mi è parso di capire, la proposta dell’assessore Paci è questa: lasciate perdere la zona franca, vi diamo la Zona Economica Speciale- Questa è un’offesa all’intelligenza dei sardi. L’Assessore Paci è a conoscenza del fatto che la ZES sia un aiuto di Stato? E che gli aiuti di stato devono essere limitati nel tempo, traducendosi in compensazioni fiscali, selettive, inutili, in un territorio martoriato come il nostro? La zona Franca, istituita per legge, comporterebbe vantaggi ben diversi e duraturi nel tempo, attirando un mercato internazionale che creerebbe ricchezza e occupazione. Di questo hanno bisogno i sardi: la prima legge da applicare non è quella della Zona Franca ma è la legge 241/90. Vogliamo risposte con i relativi riferimenti giuridici».

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