In Sardegna

Provvedimento di riforma elettorale sulla doppia preferenza di genere. La posizione dell’Anci Sardegna.

Emiliano Deiana: «i sindaci, di qualsiasi colore o schieramento, amministrano fra mille difficoltà e vincoli le proprie comunità e da sempre sono disponibili a ragionare su una riforma elettorale realmente democratica e rappresentativa».

Provvedimento di riforma elettorale sulla doppia preferenza di genere. La posizione dell’Anci Sardegna.

Di: Antonio Caria


Con un comunicato stampa, l’Anci Sardegna ha deciso di prendere posizione sul provvedimento di riforma elettorale sulla doppia preferenza di genere.

«La Presidenza di Anci Sardegna – si legge nella nota – ha ricevuto informalmente copia di un emendamento presentato sul provvedimento di riforma elettorale sulla doppia preferenza di genere. Tale emendamento pare sia stato stralciato in sede di Conferenza di Capigruppo e prevedeva, come da foto allegata, l'obbligo per i sindaci che avessero intenzione di candidarsi alle elezioni regionali - al di là anche della dimensione demografica - di dimettersi sei mesi prima delle elezioni stesse. Si prevedeva, dunque, una restrizione dell'elettorato passivo con l'unico intento di "punire" i sindaci che, forti della propria esperienza amministrativa, avrebbero avuto l'ardimento di pensare di poter essere utili alla Sardegna anche nel ruolo di consigliere regionale. Ricordiamo al Consiglio Regionale tutto – prosegue il documento – che i candidati li scelgono i partiti e/o movimenti politici e che poi sono i cittadini a decidere se accordare loro la fiducia».


Il presidente Emiliano Deiana ha ricordato come «i sindaci, di qualsiasi colore o schieramento, amministrano fra mille difficoltà e vincoli le proprie comunità e da sempre sono disponibili a ragionare su una riforma elettorale realmente democratica e rappresentativa».


Una modifica della legge elettorale attuale – continua la nota – che ha dato già pessima prova di sé con l'indegno valzer delle poltrone e che ha proibito una rappresentanza piena del popolo sardo. Una modifica che valorizzi realmente la rappresentanza, la volontà popolare, la rappresentanza di genere e la governabilità.  Una nuova legge elettorale che esalti la capacità dell'elettorato attivo di scegliersi i propri rappresentanti senza restringere le maglie dell'elettorato passivo con intenti "punitivi" nei confronti di altri rappresentanti istituzionali».


In Conclusione, Deiana ha sottolineato come «Noi siamo disponibili a discutere di ineleggibilità, di incandidabilità, di incompatibilità, di conflitti d'interesse e dello status degli amministratori locali. Ma lo vorremmo fare serenamente, alla luce del sole, con una discussione franca sullo stato dei rapporti fra i livelli istituzionali e sul senso preciso della "leale collaborazione". Preferiremmo non farlo assistendo al tristissimo spettacolo dei blitz a provvedimenti di tutt'altro tenore e valenza».

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