Mamoiada

Mamoiada. Cliente di una gioielleria in preda ad una crisi claustrofobica sfonda vetrina con un vaso

La proprietaria dell'attività si era allontanata un momento e la cliente era rimasta chiusa dentro

Mamoiada. Cliente di una gioielleria in preda ad una crisi claustrofobica sfonda vetrina con un vaso

Di: Redazione Sardegna Live


Ha qualcosa di fantozziano quanto accaduto a Mamoiada questa mattina. Erano le 10.15 quando i militari della locale stazione dei carabinieri sono intervenuti presso la Gioielleria di Anna Cadinu, in corso Vittorio Emanuele III, in seguito ad un riferito tentativo di rapina ai danni di Giuseppa Cappello, 60enne casalinga di Settimo San Pietro.

La donna ha raccontato ai carabinieri di essere stata vittima di un tentativo di scippo della propria borsa ad opera di un ignoto uomo che viaggiava a bordo di una Bmw di colore blu. La Cappello, sempre secondo il racconto, al fine di sottrarsi all'azione criminale, si sarebbe nascosta all'interno della gioielleria e, utilizzando oggetti trovati dentro l'attività, avrebbe danneggiato involontariamente la vetrata della porta d'ingresso nel tentativo di difendersi.

Dalle indagini è emerso come in realtà non si fosse verificate alcun tentativo di scippo: l'aggressione denunciata dalla donna non è mai avvenuta.

Secondo quanto ricostruito dai militari, la Cappello, dopo essere entrata nell'esercizio ha visto la porta chiudersi alle sue spalle e, non riuscendo ad abbandonare il locale, è stata colta da una crisi di claustrofobia. Così, dopo aver afferrato un vaso, ha tentato di sfondare la vetrata della porta d'ingresso nel tentativo di uscire.

La donna ha poi provveduto a ripagare il danno alla titolare della gioielleria.

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