In Sardegna

La pandemia piega le aziende sarde, in Consiglio regionale insistenti richieste di finanziamenti

La richiesta è di diversi milioni di euro a sostegno delle aziende sarde, gravemente colpite nell'ultimo anno dall'emergenza Covid. De Pascale (Confindustria): "E' necessario individuare un sistema di erogazione agile che consenta alla imprese di ricevere la liquidità in tempi rapidi"

La pandemia piega le aziende sarde, in Consiglio regionale insistenti richieste di finanziamenti

Di: Giammaria Lavena


Attività interrotte o sospese, perdita di fatturato, mancanza di liquidità. Gli effetti devastanti della pandemia continuano a pesare sulle aziende sarde. Soprattutto in alcuni settori collegati al turismo, allo spettacolo e alle sagre paesane.

Un’emergenza che ha spinto la maggioranza del Consiglio regionale a presentare una proposta di legge urgente con la previsione di uno stanziamento di 3,9 milioni di euro a favore dei titolari di imprese che operano nell’ambito delle feste e delle sagre. Una misura rivolta a una platea di circa 650 lavoratori: per ciascuno di loro si pensa ad un’indennità una tantum pari a 1000 euro per sei mesi. Il provvedimento è ora all’esame delle Commissioni “Lavoro” e “Attività produttive” del Consiglio regionale che in mattinata si sono riunite in seduta congiunta. 

I parlamentini presieduti da Alfonso Marras e Piero Maieli hanno sentito i rappresentanti di Confindustria, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Associazione degli armatori per il trasporto dei passeggeri, Sindacato dei locali da ballo, Assoarmieri Sardegna, imprese pirotecniche. Da tutte le associazioni di categoria è arrivata la richiesta di un’integrazione delle misure di sostegno con l’inserimento di alcune categorie produttive finora escluse dai ristori.

Il presidente di Confindustria Sardegna, Maurizio De Pascale, ha sollecitato una quantificazione delle risorse disponibili: "Occorre avere un quadro chiaro per capire come saranno spesi i soldi – ha detto De Pascale –. E' necessario individuare un sistema di erogazione agile che consenta  alla imprese di ricevere la liquidità in tempi rapidi. Alcune misure come i fondi  'Emergenza Imprese Sardegna' e (R)esisto si sono rivelati insufficienti e andrebbero rifinanziati".

Per il presidente di Confindustria Sardegna, un occhio di riguardo andrebbe riservato alle imprese del settore alberghiero con incentivi per l’adeguamento delle strutture ricettive e la riorganizzazione degli spazi in funzione anti Covid. Stesso discorso per le imprese di trasporto collegate al turismo.

De Pascale, infine, ha sollecitato uno snellimento delle procedure per rendere immediatamente operativi gli interventi a favore delle imprese: "Le risorse devono essere spese subito altrimenti non servono – ha detto –. Una soluzione potrebbe essere quella del ricorso alla fiscalità di vantaggio: credito d’imposta, moratoria fiscale con la sospensione delle tasse, dei mutui e dei prestiti, esenzioni o riduzioni di aliquote per i costi dei trasporti o dell’energia".

Due le richieste della Cna. Per il segretario regionale Francesco Porcu la proposto di legge andrebbe integrata con un ulteriore stanziamento di 2,4 milioni di euro a favore delle imprese dell’artigianato artistico: "Questo comparto soffre più di altri – ha detto Porcu –, l’integrazione dello stanziamento consentirebbe di venire incontro alle richieste di circa 400 aziende del settore con un contributo a fondo perduto di 6000 euro". Urgente, per la Cna anche il rifinanziamento della legge 949/52 per il credito all’artigianato: "Le imprese sarde, soprattutto quelle più piccole, sono in crisi di liquidità". 

"I fondi messi a disposizione dal Governo finiscono quasi tutti nelle casse delle imprese medio-grandi – ha sottolineato segretario regionale –. Un modo per recuperare liquidità è proprio il ricorso alla legge 949 che, nel 2020 e nel primo quadrimestre del 2021, ha coperto il fabbisogno di 750 aziende. La dotazione di 11 milioni di euro però non è sufficiente e va rimpinguata. Servono altri 8 milioni di euro per coprire tutto il 2021".        

Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario regionale di Confartigianato Daniele Serra: "La legge 949 è uno strumento agile e veloce. Ogni euro incassato dalle aziende ne frutta altri tre. Servono 25 milioni di euro per finanziare il prossimo biennio".

Il direttore di Confcommercio Sud Sardegna, Giuseppe Stura, ha chiesto più attenzione per gli operatori commerciali dei mercatini settimanali ospitati in tutti i paesi della Sardegna. "Gli ambulanti non hanno beneficiato dei ristori – ha affermato Scura –, chiediamo per loro un contributo a fondo perduto di 2000 euro. Con uno stanziamento di due milioni si riuscirebbe a soddisfare una platea di 1000 operatori".

Sostegni hanno infine invocato anche i rappresentanti delle aziende pirotecniche, degli armieri, dei gestori delle sale da ballo, degli agenti dello spettacolo e delle aziende di trasporto marittimo nel settore turistico. Attività che nel 2020 hanno subito un crollo dei fatturati: "Senza un aiuto della Regione – hanno detto in coro – molte aziende saranno costrette a chiudere con effetti devastanti per l’occupazione".

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