In Sardegna

Ad Atzara una mostra antologica di Antonio Amore

Atzara. Il percorso espositivo presenta oltre 50 opere tra disegni, dipinti e sculture...

Ad Atzara una mostra antologica di Antonio Amore

Di: Redazione Sardegna Live


Dal 28 luglio al 30 novembre 2017, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea “Antonio Ortiz Echagüe di Atzara, ospita una mostra antologica di Antonio Amore, intitolata “Antologica” a cura di Flaminia Fanari e Progetto Cultura S.C. Fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale di Atzara, la mostra si inserisce nell'ambito di “Terre del vino e del gusto” una serie di eventi di promozione turistica regionale a carattere enogastronimco e culturale.

 

LA MOSTRA. Il percorso espositivo presenta oltre 50 opere tra disegni, dipinti e sculture che ricostruiscono le vicende artistiche del pittore nato Catania nel 1918. La mostra nasce dalla volontà di approfondire il percorso creativo e umano di un artista che, pur non essendo entrato in contatto con la “scuola artistica” locale, si è legato profondamente al territorio. L'esposizione propone una selezione ragionata e rappresentativa dell’Opera dell’artista attraverso delle scelte tematiche e tecniche che rendono merito al valore della sua ricerca e alla sua profonda umanità. La vicinanza di Antonio Amore al mondo degli umili rappresenta il punto di partenza per l’analisi di una società sconvolta dal vento tragico della guerra che ha confuso l’ordine naturale dei valori fondamentali della vita. Dando volto e anima al gregge umano, che è rimasto senza guida e protezione al tramonto della civiltà naturale, Amore denuncia non solo i soprusi di una classe dirigente superba e disumana ma anche la vacuità e l’ingordigia di una società moderna e conformista che andrà incontro alla propria distruzione se non troverà la via di un riscatto morale. l’esposizione è impreziosita dal catalogo della mostra, con i testi critici di Flaminia Fanari.

NOTE BIOGRAFICHE. Antonio Amore nasce a Catania nel 1918. Fin da giovane l’artista vaga con il padre per la Sicilia a decorare chiese e ambienti, fino a quando nel 1938 lascia la sua terra di origine per prendere parte, alla campagna militare in Africa. In prigionia, attorno agli anni ’40, l’artista conosce il pittore romano Cesare Stiavelli con il quale inizia una proficua collaborazione artistica incentrata sulla tecnica dell’acquerello. Nel 1946 Amore rientra in Italia dove a Roma conosce Giacomo Balla.

Nel 1950, l’artista torna in Sicilia per un breve soggiorno a Centuripe, un paesino siciliano noto per le miniere di zolfo, dove scende a ottocento metri di profondità assieme ai minatori per ritrarli nei momenti di riposo. Agli  inizi degli anni ’50, durante i suoi viaggi tra Roma e la sua terra d’origine, l’artista si dedica al tema dei “Carrettieri Siciliani” (1951-1960). Nel 1955 Amore espone in una personale alla Galleria del Vantaggio della Capitale, i suoi disegni e suoi schizzi. Nello stesso periodo l’artista lavora alla serie delle “Capre Omeriche” (1955-1960) e alla tela “Dolore” che sarà terminata nel 1960, per essere poi ripresa nel “Periodo Sardo” con alcune modifiche strutturali alla composizione.

Nel 1964 dopo una fortunata personale, intitolata “Ecce Homo” alla Galleria Anthea di Roma,  Antonio Amore decide di trasferirsi in Sardegna spinto sull'Isola dalle suggestioni del libro di viaggio “Mare e Sardegna” dello scrittore inglese D.H. Lawrence  e tirandosi dunque fuori dal mondo istituzionalizzato dell’arte. Giunto nell’isola l’artista prende dimora nella casa cantoniera di S’Isteddu, sui monti del Mandrolisai, dove inizia la ricerca di un espressione sarda nella sua pittura.

Nel 1971 si svolge la prima personale di Antonio Amore in Sardegna all’Associazione Amici del Libro di Cagliari. In mostra tutte le opere realizzate finora sul mondo pastorale sardo, compresi gli studi preparatori di “Opposizione Antropomorfica” e il ciclo de “Le Cadute” (1967-1971). Attorno alla fine deglianni sessanta l’artista forma insieme a Luigi Taras e Aurelio Mereu il “Gruppo di Santulussurgiu” che si

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