I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cagliari sono intervenuti coi colleghi della Stazione del luogo presso un’azienda agricola di San Sperate, riscontrando una vera e propria situazione di caporalato.

Il 72enne proprietario dell’azienda agricola avrebbe infatti assunto due lavoratori che operavano per lui in condizioni davvero intollerabili. Si tratta di due sardi di 64 e 66 anni, uno di Siurgus Donigala e l’altro di Dolianova, assunti l’uno nel 2018 e l’altro qualche mese fa. I due lavoravano come servi pastori vivendo in due edifici fatiscenti, uno solo dei quali dotato di bagno, per cui uno di loro doveva espletare i propri bisogni in mezzo alla natura. Il potersi lavare in maniera dignitosa, riferiscono i carabinieri, doveva essere poi un privilegio riservato alla stagione calda. I due, accontentandosi di una paga minima, sarebbero stati a disposizione del principale dall'alba sino ad oltre il tramonto.

I militari avrebbero riscontrato anche la presenza in azienda di un lavoratore autonomo che condivide con l’imprenditore al 50% un gregge di capre. Si tratta di un 71enne di Mandas che, nelle condizioni di estrema indigenza cui è costretto, avrebbe dormito all’interno del locale adibito alla mungitura, un vecchio fabbricato che dispone però di servizi igienici. Di tale situazione verranno informati i servizi sociali affinché prendano in cura la situazione. 

All’imprenditore sono state contestate sanzioni pecuniarie per 21.600 euro, per aver assunto i due dipendenti in nero da oltre 60 giorni, tempo massimo necessario per poter compiere le dovute comunicazioni di instaurazione del rapporto di lavoro.