La sera del 5 settembre 2020, una 50enne di Carbonia aveva presentato una querela nei confronti del coniuge M.M., 51enne del posto, per il reato di maltrattamenti in famiglia. La signora raccontava infatti di essere stata minacciata con una roncola alla presenza del figlio. Quella sera, i carabinieri della stazione di Carbonia avevano applicato all’indagato la misura dell’allontanamento di urgenza dalla casa familiare, poi convalidata con l’aggiunta del divieto di avvicinamento alla donna.

Dal 9 settembre, la 50enne insieme al figlio si era trasferita in un altro appartamento, abbandonando la casa coniugale situata in località isolata, temendo che il marito potesse raggiungerla e farle del male. Ma nonostante le misure, l’uomo avrebbe continuato ad avere condotte vessatorie e persecutorie nei confronti dell’ex compagna con pedinamenti, appostamenti sotto casa e sul posto di lavoro, continui messaggi ingiuriosi e minatori. In un’occasione la donna si sarebbe recata presso l’abitazione coniugale per prendere alcuni effetti personali trovando mobili, suppellettili e i propri effetti personali distrutti; l’uomo avrebbe addirittura tagliato alcuni reggiseni della donna.

Nei giorni scorsi, la vittima è tornata nuovamente dai carabinieri della Stazione di Carbonia dove ha querelato ancora il marito per il reato di atti persecutori, spinta anche dal fatto che il marito si sarebbe nuovamente presentato sotto l’abitazione minacciandola e brandendo un coltello, dopo averle inviato nuovi messaggi minatori, danneggiandole l’autovettura e ossessionandola, secondo quanto riferito, con quattrocento chiamate in due giorni.

La competente Autorità Giudiziaria ha disposto così l'arresto dell’uomo. Oggi, i carabinieri si sono recati a casa di quest’ultimo per condurlo alla Circondariale di Uta.